martedì 27 dicembre 2011

In aiuto degli Ugnaughts

Dodici ore di attesa in orbita prima di iniziare la discesa su Bespin passano lente. Il traffico spaziale verso il pianeta gassoso è ai massimi, la causa scopriamo essere l'immenso torneo di Sabacc che raccoglie un numero incalcolabile di giocatori da tutta la galassia. Tutti noi abbiamo poca dimestichezza con questo complicato gioco di carte e d'azzardo, forse il più esperto è Eddie, ma ad ogni modo il nostro compito sul pianeta non centra con tutto questo. Finalmente ci è accordato il permesso di discesa nell'atmosfera. La Banshee entra nel corridoio di atterraggio prestabilito e in pochi minuti la nota città di Cloud City brilla al sole del tramonto. Sfrecciamo tra le guglie e i palazzi della città ricca di vita e rimaniamo colpiti dalla sua bellezza e originalità. Gli addetti aeroportuali sono però piuttosto rigidi. Sirona è particolarmente infastidita dal loro desiderio di perquisire la nave, ma riusciamo ad evitare il controllo. Dobbiamo tuttavia lasciare le nostre armi sulla nave. Per fortuna la mia fidata spada laser può essere celata nella fondina nascosta, anche se spero proprio di non averne bisogno.

La città è in subbuglio. Le strade brulicano di un continuo via vai di persone, appartenenti ad ogni razza conosciuta. In particolare spesso passano piccoli gruppetti di umanoidi bassi e grinzosi che scopriamo essere Ugnaughts, una razza tipica del pianeta e che ha molti compiti di manovalanza lavorativa. Ad ogni angolo scorgiamo anche uomini della sicurezza cittadina, il cui controllo è discreto, ma molto attento. Eddie prova a interfacciarsi con un terminale, ma la rete di Cloud City è rinomata per essere particolarmente complicata e poco accessibile, infatti il tentativo della canaglia da pochi frutti. Per fortuna non è difficile trovare qualcuno con cui scambiare due chiacchiere. Grazie a qualche indicazione entriamo allo Sky Bar, un locale notturno molto frequentato, dove passiamo tutta la serata. Nulbo, Tzek ed Eddie si lasciano prendere subito dai tavoli da gioco e dal basso costo delle bevande. Mentre faccio alcune domande in giro cerco sempre di tenerli sott'occhio e un po' faccio trapelare la mia irritazione per il loro poco interesse verso la ricerca di Darga.
Ottengo ben poco dalle mie domande: alcune informazioni generiche sul pianeta, sulla sua società e sull'evento che sembra catalizzare l'attenzione di tutti, ovvero il torneo di Sabacc. Nessuna notizia sull'Hutt. Eddie vince bene ai tavoli da gioco e visto che l'attenzione e i malumori di molti avversari si catalizzano verso di lui, decide di venire con me a cercare un alloggio per la notte. Kermit si offre invece di rimanere con Nulbo e Tzek che hanno preso la serata con evidente allegria e spensieratezza, salvo poi arrivare alle camere a tarda ora e svenuti per l'eccesso di bevande consumate, trascinati per i piedi dal trandoshano.

Il giorno seguente è una chiamata dalla Banshee a risvegliarci. Un anonimo ha lasciato un messaggio: "Se siete saggi, la smetterete di fare tutte queste domande. E' una lunga caduta attraverso le nuvole, e i nemici dell'Hutt hanno la brutta abitudine di svanire". Crash è riuscito a intercettare il percorso del messaggio nella rete e ci comunica che il terminale di provenienza è situato nel settore U357 del Parlamento delle Gilde, il palazzo dove si trova il vero e proprio organo legislativo di Cloud City. Più ci avviciniamo al Parlamento più il via vai di persone diminuisce, ma gli Ugnaughts aumentano di presenza. Senza troppe cerimonie entriamo diretti nel Palazzo e raggiungiamo il settore U357. E' un enorme ufficio pieno di basse scrivanie con solo Ugnaughts chini a lavorare su dei terminali, un vero e proprio polo burocratico della città; ben diverso da quello che pensavamo di trovare. Al nostro ingresso attraverso la piuttosto bassa porta, gli sguardi dei piccoli lavoratori si concentrano su di noi e il silenzio cala nella stanza. “Te l'avevo detto che sarebbero venuti! Ora ci uccideranno!” squilla improvvisa una piccola voce al fondo delle scrivanie e due Ugnaughts iniziano a litigare vivacemente.
Una volta sedata la lite e rassicurati sulle nostre intenzioni pacifiche, scopriamo che i due, Krygg e Fyren, ci avevano mandato il messaggio con l'intento di farci desistere dalla ricerca di Darga. “La comunità degli Ugnaughts non vuole avere altri problemi da parte dell'Hutt!” spiega Krygg. “Da quando fa affari su Bespin, ci sono stati solo problemi per il Parlamento delle Gilde e per noi Ugnaughts!” gli fa eco Fyren. Scambiando due parole veniamo a conoscere come Darga riusciva a impossessarsi del gas di Bespin; l'Hutt era riuscito a corrompere alcuni Ugnaughts che lavoravano presso la società d'estrazione, la Figg Associated, per far deviare parte delle riserve di gas Tibanna al mercato nero. La colpa di tutto ciò è stata poi addossata su tutta la comunità Ugnaught, che si trova socialmente compromessa. “Noi abbiamo molte informazioni sugli affari di Darga! Se ci aiuterete scoprendo i nomi degli Ugnaughts corrotti, noi vi riveleremo tutto quello che sappiamo!” promettono in coro Fyren e Krygg. Sembra che il successo della nostra missione debba passare per questa strada e non ho problemi ad aiutare questi volenterosi Ugnaughts, così anche i miei compagni sono d'accordo. L'unica indicazione per partire con le nostre indagini non autorizzate è il luogo di provenienza del gas rubato: le aree di Stoccaggio nelle zone basse di Cloud City.

mercoledì 30 novembre 2011

Episodio III - Regina di aria e oscurità



Il viaggio iperspaziale sta per conludersi.
L'Ammiraglio Varth è rimasto favorevolmente impressionato dalla nostra missione su Cato Neimoidia, ma ci ha chiesto di andare in fondo alla faccenda e trovare l'Hutt Darga per metterlo con le spalle al muro. Rimasti sulla Rinascita giusto il tempo di riposarsi, siamo partiti il prima possibile per far rotta verso Bespin.
Seduto sui sedili della Banshee, osservo i miei compagni: il solare Nulbo, l'estroverso Eddie, il roccioso Kermit, il cupo Tzek; ci siamo incontrati quasi per caso su Sel Zonn, ed ora formiamo un audace gruppo che cerca di mettere il bastone tra i granaggi imperiali, ognuno di noi ormai deciso ad andare fino in fondo.Siamo cresciuti tutti nelle nostre capacità. Kermit e Tzek hanno affinato il loro senso del combattimento, l'ingegno e la destrezza di Eddie sembrano sempre maggiori e Nulbo si sta concentrando notevolmente nella sua abilità meccanica, non dimenticando mai di esercitarsi con la sua carabina, la Vecchia Betsee.
Personalmente sento il legame con la Forza accrescersi e perfino la Maestra Denia ha speso parole positive nei miei confronti. Sembra che, malgrado tutto e senza accorgermene, il mio cammino di Padawan stia proseguendo.
Ma più accresce la mia consapevolezza, più ho il presentimento che in tutta questa faccenda ci sia qualcosa dietro che non comprendiamo ancora, qualche pericolo nascosto...
A interrompere i miei pensieri dagli altoparlanti giunge la voce del capitano Sirona Okeefe: "Preparatevi. Stiamo per uscire dall'Iperspazio."

Epilogo Episodio II

“Darga è fuggito con il suo mercantile privato.” il Twi'lek Demos con la sua voce melliflua si rivolge ad una figura in oloproiezione nell'ombra del salone. “Sto arrivando.” è la risposta del misterioso interlocutore, “mi aspetto che tu concluda il tuo compito.” La comunicazione finisce e scende il silenzio..

Dal passaggio in cui siamo la visuale è poca e la semioscurità copre tutto il salone. Ma i miei sensi Jedi mi dicono che, nonostante il silenzio, non siamo soli. Con un gesto e un sussurro lo comunico ai miei compagni e, pronto ad entrare in azione, impugno la mia spada laser. Il più rapido è Nulbo che sfrecciandomi a fianco si lancia nel salone. Lo seguo con il suono del verde raggio laser che rompe il silenzio.
All'uscita del passaggio nell'ampio salone di Darga tre Gamorreani ci fronteggiano a sinistra. Li colpisco con uno schianto della Forza, ma i loro corpi massicci stanno in piedi. Nel frattempo a destra Demos è protetto da un grosso Trandoshano, con una vistosa armatura che, al fioco bagliore dei 4 bracieri alle estremità della sala, da un aspetto decisamente imperioso al soldato. “Venite ad affrontarmi, inetti! Scommetto con non riuscirete neanche a toccarmi!” è proprio il trandoshano a urlare con i sibili tipici della sua specie. Tzek accoglie la sfida e si lancia nel salone sparando a raffica colpi di blaster sul guerriero. Due grossi gamorreani mi sono addosso, ma con la spada riesco a contrastare il potente colpo di vibroascia. Nello stesso momento un calice che sfreccia nell'aria mi sfiora la tempia. E' Demos, è un usufruitore della Forza! Come non ho fatto ad accorgermene! La frustrazione mi acceca e non mi accorgo del fendente del secondo Gamorreano che mi colpisce al corpo. Sfrutto il fuoco di copertura di Eddie sui due bestioni, per schivare i loro colpi e avvicinarmi a Demos.
Il combattimento infuria. Tzek cerca di evitare i colpi di altri due Gamorreani, mentre il Trandoshano protegge Demos con il suo corpo, urlando ordini e provocazioni nei nostri confronti.
Improvvisamente Demos mi guarda con odio e capisco le sue intenzioni troppo tardi; una violenta onda d'urto colpisce me e Nulbo buttandoci a terra. L'impatto è violentissimo. Stringendo forte la spada laser cerco di rimanere lucido, ma la vista si annebbia e l'oscurità prende il sopravvento...

...“Padawan, non è ora di cedere.” è la voce di Denia che mi raggiunge nel buio. Sento il suo caldo tocco rinfondermi preziose energie. Rialzandomi in piedi mi concentro per liberare la mente e sento la Forza scorrere potente. Intorno a me Eddie e Kermit combattono due Gamorreani, Tzek si divincola dall'assalto di altri due bestioni e ne ferisce uno gravemente. Fronteggio il volto irato di Demos. Un candelabro sfreccia verso di me, ma veloce lo taglio di netto con la spada laser. Con una mano faccio appello alla Forza e schianto con una potente onda d'urto il Twil'ek e il Trandoshano; anche un Gamorreano che mi si faceva incontro viene gettato a terra e quando prova a rialzarsi la mia spada laser lo trafigge. Infine, con una piroetta evito un altro bestione, sfreccio con velocità Jedi verso il trandoshano che sbraita ancora ordini e la verde lama laser compie un perfetto arco che trancia di netto la testa del soldato. La battaglia sembra ormai pendere in nostro favore. Eddie e Tzek colpiscono a morte gli ultimi due Gamorreani e Tzek con i suoi colpi precisi ferisce Demos. Il Twi'lek ferito prova a fermarmi spostandomi addosso un braciere, ma le scintille mi scalfiscono appena. Mentre faccio un passo avanti verso di lui, nella mia testa sento il monito di Denia “Frena la rabbia.”, e fermando il colpo, gli punto la spada laser: “Sei stato sconfitto. Arrenditi.” Il silenzio torna a regnare nel salone.

Il servitore Twi'lek svela con voce rotta dalla rabbia tutto il suo piano contro Darga. Ora sappiamo che l'Hutt è volato su Bespin, alle sue miniere di gas. Mentre io ed Eddie interroghiamo Demos, Kermit si occupa di rimettere in sesto Nulbo, gravemente ferito.
Facendoci guidare del servitore raggiungiamo una rimessa nascosta nel palazzo e prendiamo possesso di un air speeder. “Uccidiamolo!” decide Tzek, con Kermit che annuisce. “Non c'è ne bisogno.” Controbatto con l'appoggio di Denia e Nulbo. Colpisco con un fendente stordente Demos, che cade a terra privo di sensi. “Quando arriverà l'Inquisitore probabilmente avrà una sorte peggiore.” sentenzio, balzando sul veicolo.
Con lo speeder raggiungiamo rapidi la Banshee e lasciamo il più velocemente possibile le macerie di Cato Neimoidia.

mercoledì 23 novembre 2011

Salvataggio

La voce si fa sempre più nitida nella mia testa mentre scendiamo con il turboascensore ai livelli più bassi del palazzo di Darga. "Aiutami!" continua a ripetere.

Le porte del turboascensore si aprono su un corridoio particolarmente fetido e sporco. Siamo nei sotterranei del palazzo: nella semioscurità distinguiamo solo immondizia, muffa, infiltrazioni e tubi rotti. Sulla sinistra una scalinata con una doppia porta sembra possa condurre al piano superiore verso la zona di guardia. "E' bloccata" conferma Nulbo dopo un rapido controllo. Il silenzio, rotto solo dallo sgocciolio delle infiltrazioni regna sovrano. Accendo la spada laser e il verde bagliore della lama si riflette sui muri sporchi.
Avanziamo e il corridoio porta in un grosso stanzone con alcune porte malmesse, al fianco del quale c'è un visore digitale. Sulla destra si distingue una porta di dimensioni maggiori. "Noi copriamo il corridoio" propone Eddie rivolgendosi a Nulbo. Tzek e Kermit si portano alle celle. Li seguo, con in testa la voce sempre più chiara e nitida. Secondo tutte le previsioni le due porte sulla sinistra risultano essere delle celle. In una giace privo di vita un gamorreano, mentre nell'altra c'è un servitore neimoidiano. Tzek decide di aprire con la datacard la cella e interrogare il prigioniero, ma il servitore è allo stremo delle forze e non ci è di nessuna utilità. "Per il momento stai lì!" gli ordina il Quarren.
Dall'altro lato l'unica porta piccola è malfunzionante e dentro si scorge tutto crollato.
Solo quando la datacard scorre nella serratura elettronica della grossa porta sul lato sud e la apre, subito capiamo tutti l'origine della voce. In una stanza semibuia più grossa delle altre celle, su un lettino giace senza coscienza il corpo di un'umana anziana. La donna è collegata ad un macchinario tramite alcuni fili e ad una mascherina. "La tengono in uno stato di coma indotto" comprende subito Kermit. "Puoi provare a staccare il macchinario?" gli chiedo. Prima della risposta noto la foggia dei suoi abiti. Sono di chiara fattura Jedi. "E' una Jedi!". I miei compagni rimangono stupiti quanto me. Tutto è più chiaro ora, la voce, il perché sia tenuta prigioniera e sedata. Kermit si avvicina al macchinario. "Aspetta!" lo fermo "Potrebbe esserci un sistema d'allarme!". Il volto di Eddie si illumina di stupore: "Oppure il sistema d'allarme c'è all'apertura delle porte!!!" strilla, "Dobbiamo andar via di qui subito!"
Kermit riesce a disattivare il macchinario. In pochi minuti la donna inizia a riprendere conoscenza. "Non abbiamo molto tempo per i convenevoli." la accolgo nel suo risveglio "Sono Revan Kenevar, un Padawan Jedi." La donna sembra piuttosto stordita, ma riesce a parlare. "Io sono Maestra Denia", i miei occhi si spalancano...una Maestra Jedi!..."come mai il Consiglio dei Jedi ha lasciato venire un Padawan da solo fin qui?" mi chiede.
La mia faccia si rabbuia. Denia deve esser rimasta in questo stato incosciente per molto tempo. "Maestra, l'Ordine dei Jedi non esiste più. Il lato Oscuro ha steso la sua ombra su tutta la Galassia, sono tempi bui." Lo sguardo di Denia sembra farsi più lontano.
"Non c'è tempo da perdere!" interrompe Eddie "Andiamo via, proseguirete i vostri discorsi mistici più tardi!".

Con l'aiuto di Tzek do una mano a Denia per sostenersi, è ancora debole. Nel frattempo Eddie, Kermit e Nulbo avanzano nel corridoio. “Il turboascensore è bloccato!” scopre Nulbo. All'improvviso un pannello si apre sul lato nord del corridoio. Il sullustano è il primo ad accorgersene e in una mossa fulminea si mette davanti al passaggio e spara. Dal passaggio nel muro spuntano cinque guardie gamorreane con grandi vibroasce. Il primo, ferito si scaglia su Nulbo, gli altri ingaggiano Eddie e Kermit, mentre uno si dirige verso di noi. Dietro di loro compaiono anche altri due carcerieri, sempre gamorreani, armati di bastoni stordenti che colpiscono forte Nulbo.Sotto i colpi precisi di Tzek e il mio fendente il gamorreano che ci viene incontro viene abbattuto. “Rimani qui!” dico a Denia, mentre mi scaglio nel corridoio, per aiutare i miei compagni in evidente difficoltà; soprattutto Nulbo, accerchiato, cerca di resistere schivando i colpi dei bastoni stordenti, ma anche Eddie e Kermit hanno ferite visibili. Di colpo anche Denia appare al fondo del corridoio e la vedo sforzarsi nel servirsi delle sue abilità Jedi. Una guardia sembra essere affaticata e rallentare i propri movimenti! I rumori ripetuti dei miei fendenti di spada laser riempiono l'aria, Tzek non perde un colpo e alla lunga la formidabile forza di Kermit ha il sopravvento sulla resistenza dei gamorreani. Seppur feriti e stanchi, riusciamo ad avere la meglio. Abbiamo poco tempo per curare le ferite. Dobbiamo scappare dal palazzo.
Imbocchiamo l'apertura nel muro e il passaggio ci porta verso l'alto. Dopo alcuni minuti scorgiamo l'uscita: sembra essere il salone del palazzo. Ci fermiamo perché c'è qualcuno nel salone. E' Demos che sta parlando con una figura proiettata da un droide. Al solo udire della parola “Inquisitore” capiamo che il tempo stringe.

lunedì 7 novembre 2011

Richiesta d'aiuto

Il mio sottile sonno cessa nel momento in cui sento provenire dal corridoio il rumore di qualcosa che cade. Con un balzo fulmineo recupero la spada laser e salto in mezzo alla stanza. Qualcosa non va, lo posso percepire. A conferma della mia sensazione distinguo inconfondibili alcuni colpi di blaster che giungono dal corridoio e dalle altre stanze. Il raggio verde della mia spada laser illumina la mia stanza buia, apro la porta e metto piede nel corridoio. Un Quarren è di fronte alla porta aperta della stanza di Tzek e altri rumori giungono dalle camere di Eddie e di Nulbo. Ma una sensazione d'avvertimento mi coglie all'improvviso, mi volto e scorgo tra le ombre nell'angolo della porta un enorme Wookie nero che impugna la balestra ad energia tipica della sua specie. Lo fronteggio con la mia arma e defletto il colpo che mi arriva addosso. Poi gli corro incontro e provo a colpirlo, ma a dispetto della sua grossa mole lo Wookie è agile e schiva la mia lama, estraendo un bastone stordente. Dietro di me il Quarren piomba a terra con un grosso buco nel petto e Tzek con in mano il fucile fumante esce di corsa dalla stanza verso la porta della camera di Nulbo. Invece dalla camera di Eddie esce un altro Quarren ferito, che indietreggia per ripararsi dai colpi della canaglia. All'improvviso l'urlo di Kermit risuona nel corridoio e il soldato trandoshano con in pugno la sua vibroascia corre verso lo wookie. Approfittando della sorpresa dello Wookie faccio un balzo indietro e con la mano aperta in avanti, uno schianto di Forza sbatte l'enorme corpo peloso contro il muro e lo fa cadere a terra. Il bestione nero in un ultimo sforzo raccoglie la sua balestra Wookie lì vicino e mi spara da terra. Riesco a frapporre il raggio della mia spada laser e assorbire l'energia del colpo, poi Kermit colpisce con un colpo violentissimo lo Wookie a terra, uccidendolo. Alle nostre spalle Eddie ha regolato il suo Quarren, mentre Tzek esce dalla stanza di Nulbo con il piccolo sullustano in spalla. “Ho ucciso anche il terzo Quarren!” dice piatto “Ti ha svegliato la mia trappola fatta con il vaso, eh?” aggiunge con un occhiolino. Nulbo ha perso i sensi, ma con qualche piccola medicazione di Kermit è fuori pericolo. Mentre il trandoshano si occupa delle ferite del sullustano, porto insieme ad Eddie e Tzek i corpi nella stanza del trono di Darga. Non c'è nessuno tranne una guardia gamorreana, ai cui piedi lasciamo i corpi dei nostri assalitori. “E' la seconda volta che qualcuno prova a farci fuori. Questo è quello che succede con chi ci prova.” gli dico prima di allontanarci. Almeno speriamo di aver scoraggiato altri tentativi.

Ritornando alle stanze Eddie ci aggiorna su alcune scoperte che ha fatto decifrando nella notte il messaggio vocale in codice. “Era diretto ad uno snodo imperiale. Chi parla riferisce dei problemi attuali di Darga con l'Anello d'Acciaio. Faccio fatica a riconoscere la voce, ma direi a istinto che si tratta del maggiordomo di Darga, il Twi'lek di nome Demos.”

Il giorno successivo veniamo convocati presto da Darga; nella sala non c'è nessuno escluso lui e il droide. L'Hutt ci fa le scuse per l'assalto subito, rassicurandoci sul fatto di aver già preso i giusti provvedimenti nei confronti dei suoi servitori, che erano stati pagati dallo Wookie infiltrato per conto dell'Anello d'Acciaio, perchè reclutassero i 3 Quarren. “Padron Darga vi offre come segno della fiducia che ha per voi dei data card che vi permetteranno di accedere a tutti i livelli del palazzo, per mezzo degli ascensori” traduce TC-663, il protocollare. “Inoltre vi chiede di svolgere il ruolo di suoi consiglieri per l'incontro che tra poco ci sarà con la delegazione imperiale.” Questa è un'ottima notizia per la nostra missione segreta e accettiamo di buon grado. La delegazione è formata da una donna e due soldati, cloni assaltatori. Dopo alcuni convenevoli espongono a Darga le loro offerte. Noi ascoltiamo seduti nella sala, ma poi l'Hutt chiede loro di uscire e ci chiama per consigliarlo sul da farsi. I due imperiali propongono un aumento dell' 80% del loro pagamento in cambio di un 100% in più di gas, ma sono disposti ad alzare il pagamento anche a 100% in più sotto forma di schiavi. Inoltre offrono a Darga un presidio permanente di soldati imperiali su Tarra e una scorta personale di caccia imperiali per i suoi viaggi.
“Abbiamo l'opportunità d'interferire nei piani dell'Impero” penso. Eddie prende la parola, io cerco di supportarlo, e alla fine convinciamo Darga a rinunciare agli schiavi e accettare solo un aumento di produzione. Sul presidio militare non c'è bisogno di convincerlo perchè l'astuto Hutt se bene che è un intento di controllo stretto sul pianeta e sui suoi affari. Darga è soddisfatto dei nostri consigli. Mentre il boss Hutt spiega le sue decisioni alla delegazione, noto che la donna imperiale ha un qualcosa di deja vu e dopo alcuni minuti ricordo: è una donna che abbiamo incrociato un paio di volte su Alderaan, nelle sale del palazzo di Organa! Anche i miei compagni sembrano ricordarla.
Ma Eddie ha notato anche un altra cosa: “Demos ti fissa da parecchio tempo...non vorrei stesse sospettando qualcosa” mi dice all'orecchio. Quando la delegazione se ne va, Darga indice un piccolo banchetto. E' un momento propizio per avvicinare il maggiordomo twi'lek. Io ed Eddie ci sediamo di fronte a lui e con la coda dell'occhio scorgo che la canaglia ha estratto il blaster di nascosto. “Salve Demos”, mi rivolgo al twi'lek, “abbiamo notato che sembri molto interessato a noi.” Lui si schermisce: “Cerco di capire cosa ci trova in voi Darga, visto che io ero il suo consigliere prima che arrivassi...ma se il padrone ha scelto così ci dev'essere un buon motivo.” Eddie lo incalza: “Non ci prendere in giro. Non è che magari stai tramando alle spalle del tuo padrone? Cosa direbbe se scambiassimo con lui due parole?”. Demos sembra accusare il colpo, ma nega tutto. Alzandomi e puntandogli un dito dico ad alta voce, facendomi sentire dalle persone vicine: “Fai attenzione a quello che fai, Twi'lek!” e pronuncio in lingua ryl le ultime parole, “Ti teniamo d'occhio.”. Ci allontaniamo lasciando Demos timoroso. Il pomeriggio passa con qualche altro piccolo passatempo indetto da Darga a cui partecipiamo per non dar nell'occhio. Certo avrei preferito sfruttare la possibilità di girare per il palazzo invece che vedere i servitori traditori di Darga sbranati da un enorme bestia...

“Dobbiamo intercettare Demos mentre si reca alla sala comunicazioni” suggerisce Tzek, la sera mentre nel corridoio decidiamo come agire. Infine decidiamo di dividerci alcuni turni di guardia nella notte, da passare nella sala delle guardie. La sala delle guardie è l'unico passaggio per la sala comunicazioni, ma ha solo il difetto che lì si ritrovano i gamorreani, per niente socievoli e poco contenti della nostra presenza. Ma forti del nostro status privilegiato nella corte di Darga le guardie non ci disturberanno. Mentre Tzek e Kermit passano la prima parte della notte con le guardie, saluto Nulbo ed Eddie e mi ritiro nella mia stanza, per cercare connessione con la Forza e mantenere in esercizio meditativo la mia mente. Nel bel mezzo della mia trance di colpo mi assalgono sensazioni di disperazione, e con mio sommo stupore una voce femminile irrompe nella mia testa: “Lo so che puoi sentirmi. Ti prego aiutami! Aiutami!”. Apro gli occhi, la voce scompare. Bussano alla porta. E' Nulbo e anche lui ha sentito la stessa voce ed è spaventato. “Sveglia Eddie.” dico al sullustano mentre cerco di pensare. Nulbo è spaventato, ma io so cosa può fare la Forza e so bene cosa vuol dire la voce che abbiamo sentito. E' una richiesta d'aiuto. “Non so se volete continuare a sorvegliare la sala comunicazioni” dico ai miei compagni, anche Tzek e Kermit che abbiamo richiamato con i com-link, “ma io ho intenzione di cercare questa persona che si trova in pericolo qui nel palazzo. E di farlo subito.” Potrebbe anche essere una trappola, ma di certo non posso rimanere indifferente. Dagli sguardi dei miei compagni mi sembra di capire che anche loro, soprattutto Nulbo, la pensano come me.

giovedì 27 ottobre 2011

Sviluppi investigativi

Kermit, con la partecipazione di Tzek acconsente ad allenarmi nell'uso di blaster e passiamo in tre buona parte della mattinata in una sala del palazzo di Darga adibita all'allenamento. Grazie ad un forte legame con la Forza durante l'addestramento Jedi sono sempre stato bravo ad imparare in fretta e anche ora impugnare un blaster mi sembra via via più naturale rispetto a prima, anche se mi dovrò allenare con la mira. La mia fidata spada laser può aspettare momenti migliori e adeguati per essere brandita. Eddie e Nulbo nel frattempo si confondono tra i cortigiani dell'Hutt cercando di ottenere qualche informazione.

Proprio mentre ci raduniamo nella sala per il banchetto, un gruppo guidato da un pirata Zabrak fa ingresso nella sala; sulle divise hanno uno strano simbolo ad anello. Al suo seguito ci sono scagnozzi e delinquenti che trascinano in catene due schiave Twil'ek. Un silenzio carico di aspettativa piomba nella sala. “I tuoi schiavi sono pessimi! Ne sono morti la metà in una settimana! Dobbiamo rivedere il nostro patto!” tuona lo Zabrak. “Schiavi, ecco il centro dei suoi affari!” sussurra Eddie al gruppo. Darga non semrba per niente intimorito. Il protoccollare scandisce la traduzione: “Abbiamo fatto un patto, e tu ora osi venire qui davanti a me e recriminare?”. Ma la mia attenzione è attratta da un piccolo e fugace movimento di una schiava Twil'ek, che introduce rapidamente qualcosa in una brocca di vino sul vassioio di un servitore di passaggio. Anche i miei compagni sembrano aver notato il gesto, ma siamo gli unici nella sala. Potrebbe essere un diversivo che aspettiamo per ottenere qualche prova sugli affari dell'Hutt! Invece, pensando di sfruttare l'occasione per ottenere ancora più fiducia dal boss, Kermit con un balzo e nella sorpresa di tutta la sala, sia alza veloce e scaglia a terra la bottiglia, spiegando a Darga l'accaduto. Voci di stupore si alzano dalla corte e Darga sbraita suoni gutturali all'indirizzo del pirata. Lo Zabrak indietreggia impaurito e corre ai ripari: “Grande Darga! Non era mia intenzione! La schiava verrà punita per questo. Tutto considerato il nostro patto è ottimo, possente Darga. Scusa per l'intrusione!” dice ammettendo la sconfitta dialettica. E con la coda tra le gambe lascia il palazzo.

L'Hutt si complimenta con il Kermit ed è visibilmente raggiante. “Bisogna festeggiare! Con una bella corsa dei droidi!!!” proclama, mediato dalla voce del protocollare che nel pronunciare l'ultima frase manifesta la sua agitazione. Il lettino a reazione di avvicina e Darga chiede se qualcuno di noi vuole gareggiare. Nulbo, che a sentire il nome della sfida, era già balzato in piedi, alza subito la mano con gli occhi sgranati: “IO! IO!”. Effettivamente nessuno di noi può competere con il sullustano in quanto a feeling con i droidi. La corsa si svolge nell'Arena, addattata prontamente allo scopo. I droidi vengono manovrati con un casco che viene indossato come interfaccia. “Strana tecnologia, non posso fare grosse modifiche per migliorare la prestazione.” ammette Nulbo dopo un attento esame, “in più credo che la distruzione del droide si possa ripercuotere anche su chi indossa il casco.”. Sembra talmente rapito dalla gara da mostrare completa insensibilità al pericolo che questo comporta!
Mentre il sullustano prende posto, un piccolo capannello di cortigiani apre le scommesse. Tzek e Kermit non si lasciano sfuggire l'occasione; soprattutto il trandoshano che crea un diffuso scalpore quando raggiunge il banco e posando 1000 crediti dice in un sibilo: “Tutto sul piccoletto!”. Mi scappa un sorriso, perchè condivido la sua fiducia nel sullustano. La gara ha inizio! Sono 4 i droidi in gara, manovrati da un gamorreano, un quarren e dal maggiordomo di Darga, oltre che da Nulbo. Sono proprio questi ultimi che hanno una partenza più lenta, ma a metà giro Nulbo fa entrare in collisione il suo droide con quello del maggiordomo. Lo scontro fa deviare il secondo dritto contro un muro, mentre il droide di Nulbo prende velocità. Il pubblico accoglie l'esplosione con un boato; solo il protoccollare di Darga appare scosso.
Il droide gamorreano corre veloce ed è in testa alla gara, ma Nulbo nel secondo giro recupera, dopo alcune sportellate con il droide del quarren, la seconda posizione. Il finale di gara è un testa a testa emozionante e proprio mentre il droide avversario sembra destinato a vincere, Nulbo fa scartare di lato il suo droide, colpendo quello gamorreano e superandolo. Nulbo ha vinto! Il sullustano con il casco interfaccia in testa saltella tutto goduto e Kermit ulula di piacere. Tutta la corte di Darga applaude lo spettacolo.

Dopo qualche ora ancora di allenamento coi blaster, raggiungiamo l'ala del palazzo con le nostre stanze. Scambiandoci qualche impressione siamo tutti d'accordo chè sia giunto il momento di ottenere qualche informazione più specifica. “Proviamo a spremere il duros!” propone Eddie. Come al solito io e la canaglia ci presentiamo alla sua porta. “Ho ottenuto questo sonnifero per 500 crediti dalla sala medica!” con un occhiolino Eddie mi mostra una piccola fiala. Sono un po' perplesso dall'aspetto e soprattutto dal prezzo pagato, ma non voglio troncare il suo entusiasmo. Invece Gome è più malleabile del solito e non c'è bisogno di alcun mezzo artificiale per ottenere delle importanti informazioni; dopo qualche racconto relativo alle sue sette mogli il contabile non si fa nessun problema a rispondere alle nostre domande sugli affari di Darga: “Darga possiede numerosi giacimenti di gas su Bespin e ora fornisce gran parte delle sue riserve all'Impero. In cambio ottiene diversi schiavi che lui gira all'Anello d'Acciaio per numerosi crediti!”. Ma un truce gamorreano con il vassoio della cena interrompe le parole di Gome. La grossa guardia ci intima di uscire e nulla può il duros e neanche le nostre parole per convincerla. Probabilmente è talmente tonta che neanche il mio tentativo di influenza mentale ha effetto. Dovremo trovare un'altra occasione per pralare con il duros. Proprio mentre riferiamo agli altri i nuovi sviluppi, il droide protocollare personale di Darga arriva con passo metallico nel corridoio. “Salute! Avrei bisogno di parlarvi in privato.” Colti un po' di sorpresa lo facciamo entrare in una nostra stanza. Ma la sorpresa sui nostri volti aumenta quando spiega il motivo della sua visita: “Switch vi porge il suo saluto! Io so perchè siete qui.”. Freniamo l'istinto di Kermit di distruggere il droide e lo invito a proseguire “Parla, dunque. Cosa vuoi da noi?” Il droide, ormai palese spia infiltrata, ci mette a conoscenza del fatto che qualcuno della corte di Darga sta inviando messaggi all'Impero all'insaputa dell'Hutt. “Per questa informazione chiedo solo che mi mettiate a conoscenza del contenuto delle comunicazioni. Devo riferirlo a Switch.” Non possiamo che acconsentire. Abbiamo trovato per caso un alleato prezioso. “Ora devo andare. Domani un rappresentate imperiale deve incontrare Darga e tutto dev'essere a posto!” esclama prima di abbandonare la stanza. Mentre i suoi passi metallici lasciano la stanza ci guardiamo tra noi, interrogandoci sul da farsi. Il tempo stringe e l'indomani da l'idea di essere un giorno d'azione...

Insidie nella notte

Passo buona parte della giornata nella vasca di Bacta per lenire le ferite subite nell'Arena. La consapevolezza di non poter contare sui miei poteri e sulla mia spada laser in queste situazioni, e chissà in quante ancora, mi obbliga ad allenarmi in altri stili di combattimento. Devo esporre le mie impressioni a Kermit, che in quanto a combattimento è il più allenato.

Tuttavia la giornata passa in fretta e raggiungiamo le nostre stanze per riposare. Faccio appena in tempo a prendere sonno che Tzek bussa alla mia porta. Un servitore di Darga, dal volto contrito, è con lui. Sveglia tutti: “Il servitore dice che Darga ci aspetta nella voliera in cima al palazzo.”. “Perchè?” gli chiedo con sguardo inquisitorio, facendo notare l'orario poco usuale. Il servitore si schermisce con paura dicendo che lui esegue, non chiede il perchè. Lo seguiamo per i corridoi del palazzo, oltre due guardie gamorreane, fino ad un turbo ascensore che ci porta ai livelli superiori del palazzo. Davanti alla porta di una grossa struttura semitrasparente il servitore ci invita ad entrare: “Darga vi sta aspettando.”
Non appena entriamo la porta si chiude dietro di noi. La voliera è molto grande e in penombra, l'unica luce che filtra è quella di una piccola luna neimoidiana. Ci troviamo su un sentiero in mezzo a quello che può sembrare una sorta di giardino botanico, con strane piante ed arbusti qua e là.
C'è qualcosa che non va. Dopo pochi passi infatti un fischio rimbomba tra le pareti e all'imrpovviso giungono dei rumori d'ali tra il fogliame. Dalla penombra quattro grossi uccelli sfrecciano nella nostra direzione. Non faccio in tempo a spostarmi che uno mi artiglia la schiena, aprendomi uno squarcio sanguinante. Kermit prova a colpirne uno al passaggio con la sua vibroascia, ma invano. Tzek ed Eddie si lanciano avanti per il sentiero, cercando di ripararsi dalle picchiate dei volatili, prendendoli di mira con il loro blaster. Un primo uccello è colpito a morte da una raffica precisa di Nulbo, che non ha grossi problemi nel vedere al buio. Per ovviare al problema accendo una torcia a luminescenza.
Io e Kermit siamo spalla a spalla, pronti ad intercettare una picchiata di un uccello. Appena lo scorgo provo con la Forza a bloccarlo, sembro riuscirci, ma dibattendosi l'uccello sfugge al mio controllo e artiglia Kermit. Nel medesimo istante un colpo di blaster dal fondo della voliera sfiora Tzek. Il colpi del Quarren e della Vecchia Betsee di Nulbo abbattono altri due uccelli, mentre Eddie scompare tra le ombre, per aggirare il nostro misterioso assalitore. Quando anche Kermit abbatte con un fendente l'ultimo uccello, ci muoviamo tutti a raggiera verso il punto dove Eddie e il nostro assalitore ingaggiano un duello a fuoco ravvicinato. E' la donna capo dei Vipers! Mentre Tzek prova comunque a colpirla con il fucile blaster, Kermit sfrutta un tattico indietreggiamento di Eddie per correrle incontro e colpirla con la vibroascia. La donna è molto agile e schiva i fendenti con velocità. Accorro anche io ad aiutare il trandoshano, ma lei d'istinto mi vede e un colpo di blaster che mi scuote il torso mi fa perdere i sensi.


Quando mi riprendo, per le cure mediche che mi fornisce Kermit con un medpac, Tzek ha in mano la testa della donna, tranciata dal corpo dalla lama del trandoshano. La scena è decisamente raccapricciante ai miei occhi, e l'amarezza per la mia incapacità di affrontare le insidie senza la mia spada laser peggiora il mio umore. Eddie ha invece in mano un blaster pesante: “Questo è un bel giocattolino!” dice mettendolo nella fondina. “Il corpo della donna potrebbe metterci nei guai.” rifletto ad alta voce. “Spiegheremo tutto a Darga e non vedo l'ora di mettere le mani sopra quella feccia di servitore.” tuona Tzek. “Potremmo sfruttare il diversivo per cercare prove da Gome!” ipotizza Eddie. Sono d'accordo, almeno renderemo utile questa situazione. Con la canaglia, ci portiamo velocemente al nostro piano, convincendo le guardie gamorreane. Ma al tentativo di svegliare Gome, il contabile duros risponde appena, dicendo che per lui è meglio riposare. Mentre ci chiediamo il da farsi, Tzek, Nulbo e Kermit appaiono nel corridoio. “Darga è stato comprensivo e si è dispiaciuto per l'accaduto. Dopo che ho raccontato tutto, anche il servitore ha pagato per questo brutto scherzo!” racconta il Quarren. Il mio umore già nero non è felice di sapere che altri innocenti stanno pagando per colpa nostra. Trattengo i nervi, ripetendo a mente il codice Jedi, e mi ritiro nella mia stanza per trovare un po' di pace per riflettere. Anche i miei compagni raggiungono i loro giacigli.

L'arena

Non c'è molto da fare nel palazzo di Darga the Hutt. Sembra che il passatempo dell'intera corte di cacciatori di taglie, ladri e servitori sia passare tutta la giornata a divertirsi, gozzovigliare e cercare il favore del grande boss di Tarra. Le nostre possibilità di ricerca sono limitate in questo contesto, visto che cerchiamo di dare nell'occhio il meno possibile.

Ma stiamo per essere messi alla prova. Nel bel mezzo dei divertimenti l'Hutt, sempre seduto sul suo lettino a reazione, richiama l'attenzione della corte e ci fa avvicinare. “Il padrone dice che è necessario che mostriate la vostra amicizia nei suoi confronti.” traduce il protocollare mentre Darga ha uno sguardo maligno negli occhi. In quel momento due gamorreani portano nella stanza Warrick Raden. Il povero neimodiano ha una brutta cera e mostra alcuni segni di percosse, cerca di divincolarsi, ma le sue forze sono molto flebili. “Vi prego, possente Darga! Vi prego...” riesce solo a sussurrare. Ho un gran brutto presentimento. Il droide continua a tradurre le parole di Darga: “Visto che qualcuno esce dalla mia corte, è giusto che qualcuno vi entri. Ma dovete essere voi a liberarvi di chi c'era prima. Il possente Darga vi ordina di ucciderlo!” indicando Warrick. Lo stomaco mi si rivolta, sento che non posso permetterlo anche a rischio di bruciare la copertura. Devo riuscire a convincerlo! Ma mentre penso a cosa dire, Eddie estrae veloce il suo blaster e finisce il neimodiano. Improvvisamente sento il peso di questo brutale omicidio scendermi addosso, guardo la canaglia con sorpresa e con disprezzo. Ma non c'è tempo per reagire, l'Hutt prorompe in una grossa risata: “E ora l'Arena!!!”. Tutta la corte esulta e manda urla di divertimento. Il protcollare ci spiega: “Sua eccellenza Darga vuole che combattiate per lui nell'Arena.” Ci guardiamo tutti un po' perplessi. Un'altra prova da superare!

Veniamo condotti ad un livello inferiore, da cui si accede ad una grande buca, chiamata appunto l'Arena. Sul suo lettino Darga viene a spiegarci che combatteremo contro un gruppo di suoi mercenari. “Possiamo avere qualche equipaggiamento? Magari bastoni o blaster stordenti.” provo a chiedere, sapendo che non potrò mostrare la mia spada laser. Darga mi guarda perplesso, ma credo di averlo convinto. “Padron Darga è contento che vi premuriate di salvaguardare la sua proprietà, nella fattispecie i suoi mercenari!” traduce la voce meccanica del droide, coperta da una grassa risata dell'Hutt. Sono ancora frastornato dagli ultimi oscuri eventi, quando facciamo l'ingresso nell'Arena. E' un enorme spazio chiuso da alte pareti, dal pavimento terroso e rocce sparse a ostacolare i movimenti o a dare copertura. Sulla balconata Darga e la sua corte assistono allo spettacolo e incita la battaglia. Dal lato opposto lentrano 3 gamorreani con vibroasce, un rodiano e un droide. Al via il primo a far fuoco è il droide: una granata stordente sparata da un suo lanciagranate piomba fra me ed Eddie. Crechiamo di muoverci ed allargarci al riparo dei massi. “Quel tipo di lanciagranate hanno al massimo 4 munizioni!” sibilia Kermit già galvanizzato dalla lotta imminente. I Gamorreani ci corrono diretti incontro, mentre il Rodiano cerca una posizione buona dove sparare. Anche Tzek e Nulbo devono avanzare perchè la gittata dell'arma in modalità di stordimento è molto diminuita. Kermit ingaggia un duello corpo a copro con un Gamorreano, mentre il droide continua a bombardare dalle retorvie. “Ne ho abbastanza di quel droide!” urla Eddie “Con gli stordenti non gli facciamo niente! Ora gli faccio vedere io!” e cambia modalità al suo blaster. La lotta degenera. I nostri avversari vedono i colpi di vero blaster e subito anche loro iniziano a colpire per uccidere. Accorro in aiuto di Kermit, colpendo un Gamorreano. Ma presto li abbiamo tutti e tre addosso. Uno cade violentemente sotto il fuoco di Tzek. Ma gli altri due sono decisamente resistenti e con un colpo improvviso Kermit cade a terra. “Non posso ricorrere alle mie capacità Jedi!” penso proprio mentre li ho addosso. Provo a schivare i loro fendenti, ma un colpo violento mi butta a terra e perdo i sensi.

Mi riprendo solo quando il rimbombo della risata di Darga riempie l'Arena. Nulbo, Tzek ed Eddie sono in piedi, sporchi e feriti, ma dall'altra parte rimane solo il droide, ora inattivato. “Sua immensità Darga è molto soddisfatto del combattimento! Siete degli ottimi guerrieri!” è la traduzione dei suoni gutturali dell'Hutt. “Dovevi vedere Nulbo schivare gli assalti del ciccione” mi dice basso Tzek. “Ehi! Poi la mia vecchia Betsee l'ha steso per benino!” risponde il sullustano, mentre ritorniamo alla sala principale. Veniamo anche ricompensati per lo spettacolo con gioielli di valore, e infine ci è concesso di riposarci e accedere alla sala medica. Per lo meno sembra che ora abbiamo ottenuto la piena fiducia del boss di Cato Neimoidia...ma a che prezzo...


mercoledì 26 ottobre 2011

La corte di Darga the Hutt

Seduti stretti su un Air Speeder, con il "Womp Rat" Warrick Raden alla guida minacciato alle costole dalla baionetta di Kermit, in qualche decina di minuti raggiungiamo il palazzo di Darga. In mezzo ad altri palazzi in rovina, questo svetta solido e possente, quasi una fortezza. Warrick sotto la costante minaccia dello spesso Trandoshano si avvicina al portone di metallo e con due pugni annuncia la sua presenza. Si apre uno spioncino e due occhi rossi ci scrutano. “Sono Raden, annunciatemi a Darga. Porto con me dei visitatori.” dice il neimiodiano un po' timoroso. La risposta è incomprensibile, in qualche altra lingua, probabilmente huttese. Con un improvviso clangore il portone metallico si apre verso l'alto quel tanto che basta per farci entrare in una sala mezza buia. “Seguitemi” dice Warrick, che inizia a sudare freddo. Attraversiamo alcuni corridoi e stanze buie e deserte fino ad arrivare nella sala principale illuminata. E' un grande salone di ricevimento, opulento ma disgustoso allo stesso tempo. Una leggera coltre di fumo generata da diversi bracieri accesi e un discreto tanfo riempiono l'aria, le pareti sono decorate da arazzi e immagini ormai rovinati. Il brusio di fondo è generato da diversi astanti: un gruppetto di Quarren in una nicchia in penombra confabulano minacciosi, diversi neimodiani gozzovigliano tra i tavoli, qualche rodiano si diverte ad osservare i movimenti sinuosi di belle danzatrici twilek. Al fondo della sala, su un grosso lettino a reazione, gozzoviglia e chiacchera con i suoi lacchè il grosso Hutt Darga. Non appena entriamo nel mezzo della sala il brusio cala e il padrone di casa volge l'attenzione dei suoi grossi occhi su di noi. Pronuncia una frase in huttese mentre fa strisciare sulle labbra la sua bavosa lingua. Raden si getta ai suoi piedi e farfuglia frasi sconnesse. Eddie fa un passo avanti e risponde nella stessa lingua di Darga. Lo guardiamo un po' sorpresi: questa canaglia non smette di stupirci. Anche se di certo conoscere la lingua degli Hutt significa che ha frequentato posti non prorpio raccomandabili. Le parole di Eddie sembrano fare effetto perchè il grosso Hutt inizia ad apparire un po' divertito e manda a chiamare il suo droide protocollare. “Gli ho spiegato che abbiamo sconfitto gli scagnozzi di Raden, ma che cercavamo solo un possente mecenate al cui servizio lavorare e offrire le nostre capacità.” ci spiega la canaglia, “Questi Hutt bisogna prenderli dal verso giusto, qualche inchino e moina e si gonfiano come palloni.” conclude sussurrando. Darga riprende a parlare e il droide traduce: “il Padrone vi offre la possibilità di rimanere alla sua corte e di servirlo. Potrete prender parte ai banchetti e alloggio nelle vostre stanze.” Nel frattempo con un gesto della mano l'Hutt ordina a due Gamorreani di portar via Warrick, ormai inerme. Stare in questo posto mi mette decisamente a disagio, ma cerco di non farlo vedere. Il fumo, il trambusto e il fingere sul vero motivo della nostra presenza rendono più difficile concentrarmi sul mio legame con la Forza. Oltretutto devo tenere ben nascosta la mia spada laser per evitare che all'Hutt venga l'idea di riscuotere la grossa taglia che l'Imperatore ha messo sulla testa di ogni Jedi. I miei compagni invece paiono piuttosto a loro agio, solo Eddie si tiene un po' in disparte, ma non perde comunque occasione per gozzovigliare al banchetto.
Quando Darga si ritira nelle sue stanze raggiungiamo anche noi le nostre. Abbiamo una piccola stanza spoglia a testa. Cerco di approfittare del silenzio per entrare in trance con la Forza, ma di colpo dalla stanza accanto inizia a provenire musica ad alto volume. Esco e nel corridoio trovo Eddie, anche lui disturbato dalla musica. Abbastanza indispettito, la canaglia bussa violentemente alla porta. Un duros dalla pelle piuttosto raggrinzita ci apre e ci fissa con sguardo interrogativo. Chiariamo immediatamente l'equivoco e il duros abbassa la musica (musica classica durosiana afferma!) e si mostra decisamente affabile. “Salve stranieri, mi chiamo Gome e sono il contabile di Darga.” io ed Eddie ci scambiamo una veloce occhiata d'intesa. Che colpo di fortuna! Il contabile sembra anche essere un gran chiacchierone; continua a parlarci mentre mette in ordine la sua stanza e ritira un gran numero di datapad e altri documenti in una cassaforte, ma su una scrivania scorgiamo ancora altri datapad. Mi fingo particolarmente interessato ai suoi discorsi sulle sue esperienze e le sue mogli e ad un cenno di Eddie lo fisso negli occhi e con rapido gesto convinco la sua mente di voler venire nella mia stanza. “Verrò nella tua stanza” sussurra Gome. Per innumerevoli minuti mi tocca sentire le divagazioni del povero duros, che a quanto pare ha poche occasioni per parlare con qualcuno. Spero almeno che Eddie combini qualcosa. Quando congedo Gome, la canaglia è già nella sua stanza. “Ho copiato tutti i dati dei datapad che c'erano fuori sulla scrivania, ma sono criptati e in durese. Ma c'è una cassaforte, forse le prove che ci servono sono lì.” dice Eddie. Anche Tzek, che ha dimestichezza con la lingua dei Duros, da un occhiata ai dati: “sono dati contabili, ma ci vorrà molto tempo per capirne il significato.” E' già qualcosa, penso con cauto ottimismo. Con l'idea di approfondire la ricerca su questi dati il giorno successivo, ci ritiriamo ciascuno nella sua stanza per la notte.

A caccia del Womp Rat

Il negozio di Shass non dev'essere distante. Procediamo tra le macerie dei quartieri mercantili di Zarra, qua e la incontriamo vagabondi e accattoni. Proprio uno di questi sbuca dalle ombre e ci si fa incontro deciso. “Stranieri, aiutate me!” dice il neimoidiano in modi un po' psicotici, “Io sono Sallit! Ero Vicerè!”. Eddie lo guarda decisamente con disprezzo e Kermit fa un gesto per allontanarlo in malo modo. “Però magari ha qualche informazione preziosa...” penso tra me e me, “...o magari è in grado di scovarla.”. Le parole di Sallit sono decisamente confusionarie, ma per 5 crediti, dopo mille inchini e grazie, ci promette di scoprire informazioni su Warrick e sui contatti dei gruppi criminali con l'Impero. Eddie pare piuttosto contrariato dalla scelta; d'altra parte anche io ho qualche dubbio sulle capacità e intenzioni del mendicante, ma meglio tenersi delle strade aperte, soprattutto ora che non abbiamo tante piste investigative.
Troviamo la rivendita di Shass e ci presentiamo al bancone. Il negozio è ricco di cianfrusaglie, componenti meccaniche e pezzi di ricambio mezzi abrasi; in un atmosfera cupa la neofreudiana Shass ci da il benvenuto e ci chiede del motivo della nostra visita. “Cerchiamo affari.” esordisce Eddie con la sua parlantina, mentre Nulbo si aggira per gli scaffali per valutare la merce: “Cianfrusaglie!” mi sussurra all'orecchio. La canaglia ottiene qualche credito e delle casse di birra per le vibrolame sottratte ai Vipers. “Siamo in cerca di lavoro.” prorompe spuntando dal buio Tzek, “Di tutti i tipi!” dice ammiccando. “Sappiamo che puoi darci i giusti contatti per rivolgerci a chi ha veramente il potere di questo rudere di città.” aggiunge Kermit. “Cercate Warrick Raden, è il tuttofare di un Hutt. Di più non so dirvi.” è la laconica risposta di Shass. Ma ci può bastare, siamo nella direzione giusta.

Eddie è convinto che si debbano approfondire le informazioni che abbiamo ottenuto e decide insieme a Kermit di fare un giretto per cantine a fare qualche domanda alle persone giuste. Nel frattempo io, Tzek e Nulbo torniamo verso la nave a riportare le birre acquistate per la gioia del Quarren, per poi tornare alla Federation's Folly ad aspettare Eddie e Kermit. Ma sulla strada incontriamo a sorpresa di nuovo Sallit. In realtà è quasi un assalto in piena regola, perché lo svitato neimiodiano ci mitraglia con parole incoerenti che secondo lui sono le risposte su quello che volevamo, riguardo uno scambio di swoop tra Warrick e i Vipers. E ovviamente ci chiede altri crediti. “Niente da fare. Prima portaci delle informazioni che servono, poi forse avrai i tuoi crediti!” si impettisce Nulbo. “Fila via!” lo intimorisce Tzek. Il malcapitato come se niente fosse ci lascia stare e inizia a importunare altri avventori neimoidiani che stanno per entrare nella cantina. Proprio uno di loro ci nota e si avvicina. “Salve stranieri. Vi sconsiglio di dar soldi al vecchio Sallit. E' solo un approfittatore. Mi presento, sono Borlo.” Un po' perplessi accettiamo comunque l'invito a bere qualcosa nella cantina. Intratteniamo il tempo con questo strano avventore nell'attesa del ritorno dei nostri compagni. Dopo un drink Borlo inizia a chiederci cosa pensiamo dell'Impero. Tutti e tre capiamo l'intento del nostro interlocutore e non lasciamo trasparire le nostre intenzioni; in modo gentile ma inesorabile rispondiamo in modo generico e cambiamo discorso ogni volta che Borlo cerca di riportare l'attenzione sulle nostre opinioni politiche. Per evitare guai decidiamo anche di seguirlo quando si accomiata. Ma evidentemente il suo lavoro è solo quello di fare domande, probabilmente una spia, dato che procede con lo stesso modus operandi in altre cantine della zona. Tornati alla Federation's Folly, Kermit ed Eddie ci aspettando ad un tavolo. La sala è ormai mezza vuota e la canaglia ha un sorriso soddisfatto sul volto “Quello che ci ha detto Shass è vero. Warrick, conosciuto anche nel giro come “Womp Rat “, è un braccio destro di Darga. Dovremmo trovarlo in un caseggiato abbandonato nella zona ovest, proprio di fronte ad un palazzo con uno swoop schiantato sulla facciata.”. Ritornando alla nave per la notte, di nuovo Sallit ci blocca. Questa volta inamovibili non lasciamo nessun credito e lo allontaniamo decisi.

Il mattino seguente giriamo qualche ora per cercare il quartiere e il palazzo abbandonato. A parte due droidi-ragno di manutenzione sembra non esserci anima viva intorno al caseggiato. L'area e i palazzi sono decisamente in rovina ed è naturale che un criminale abbia la sua base in una zona così abbandonata. L'enorme portone d'ingresso sembra quello di un magazzino e ci fermiamo davanti un po' perplessi su cosa fare. “Non c'è bisogno di mostrarsi aggressivi.” consiglio ai miei compagni. “Giusto! D'altra parte dobbiamo solo parlare.” aggiunge Eddie e bussa violentemente al portone. “Cerchiamo Warrick Raden, dobbiamo parlargli!” scandisce ad alta voce. Ma non arriva nessuna risposta. Kermit ed Eddie allora spalancano le porte. L'enorme sala piena di montagne di detriti è in penombra, ma scorgiamo lo stesso mezza dozzina di figure al riparo dietro i detriti...e vediamo anche i loro blaster in mano! Nulbo e Kermit sono più rapidi e prima che inizi la sparatoria si spostano a lato delle porte. Ma anche i droidi-ragno partecipano al combattimento, attivati da un comando a distanza, e assaltano con le loro pinze meccaniche il sullustiano e il trandoshano. Tzek indietreggia e apre il fuoco, mentre da dentro rispondono al fuoco. Un colpo di blaster mi colpisce di striscio e riesco appena a far uso della Forza per annullare l'energia di un altro colpo che mi avrebbe sicuramente steso. Anche Eddie è colpito e si ripara ai lati. L'attenzione è concentrata sui ragni che impegnano Nulbo e Kermit, mentre da dentro saettano colpi di blaster. Muovendomi per evitarli, impugno la spada laser e accorro verso Kermit. Ma un colpo di blaster sparato da un anfratto in fondo al magazzino mi colpisce in pieno la spalla, gettandomi a terra. L'urto è violento e perdo i sensi, mentre i suoni dei colpi di Kermit e del fucile di Tzek si ovattano... ...il viso del Trandoshano impegnato a medicarmi la spalla è la prima cosa che vedo aprendo gli occhi. “L'abbiamo beccato!” sibila con la lingua. Tzek tiene fermo Warrick Raden. “Dopo che abbiamo steso i suoi scagnozzi si è arreso subito, il codardo!” dice ironico il Quarren. Anche Eddie è visibilmente ferito e un po' cupo in volto per l'agguato che abbiamo subito. Nulbo sistema in spalla la sua Vecchia Betsee, i cui colpi sono stati micidiali come sempre. Mi rialzo un po' indebolito e mi rivolgo al neimoidiano: “Bene! Ora ci porterai di Darga.”

venerdì 30 settembre 2011

Tra le macerie di Cato Neimoidia

Dopo alcuni giorni di viaggio iperspaziale stiamo scendendo verso lo spazioporto di Tarra, capitale di Cato Neimoidia. Il paesaggio è davvero impressionate: quest'enrome città sembra sospesa tra due enormi massicci di roccia. Il pianeta doveva essere decisamente affascinante prima delle Guerre dei Cloni. Ma ora la maggior parte dei palazzi sono in rovina o con evidenti danni strutturali, le strade semivuote e si sente un'atmosfera di sconforto e rassegnazione. Cato Neimoida deve aver pagato caro i loschi giochi di potere della Federazione di Mercanti.L'addetto allo spazioporto si avvicina a Sirona O'keefe; "Nessun problema, solo qualche domanda di rito" ci rassicura lei prima di dedicarsi alle domande del burocrate. Concluso il suo compito di registrazione il neimoidiano ci da cortese il benvenuto su Tarra. "Dove possiamo trovare un luogo frequentato per bere qualcosa? I viaggi iperspaziali mettono sete" chiede ammicante Eddie.
Le sue indicazioni ci portano a pochi isolati di distanza alla Federation's Folly, nome che evoca i sentimenti degli abitanti della città. La Cantina è poco frequentata: mezza dozzina di avventori siedono sparsi fra i tavoli, in fondo c'è il bacone dietro il quale il proprietario di nome Kret sistema alcune stoviglie. In un angolo del locale sopra un piccolo palco un droide cerca di allietare gli avventori con delle note musicali, ma ha di sicuro ha qualcosa che non va, perchè a tratti escono suoni gracchianti e fastidiosi, mentre le pause sono lunghe e immotivate. Decisamente un posto poco allegro.
Eddie inizia a fare due chiacchere con gli avventori, mentre noi ci sediamo al bancone, salutando con un cenno Kret. "Cosa posso offrirvi?" chiede un po' brusco. Prendiamo qualcosa di leggero da bere e nel frattempo iniziamo a fare qualche domanda "Se cercassimo qualche lavoretto, anche poco legale insomma, c'è qualcuno a cui potremmo rivolgerci in questo posto?" chiede Tzek. Ma Kret non si scuce, dice di non sapere niente e di voler solo andar via da questo pianeta desolante. Nulbo capisce su cosa puntare: "Per qualche informazione ti metto a posto il droide." "Prova pure, dubito che ce la farai" risponde l'oste. La luce della sfida rende ancora più gustoso per il sullustiano mettere le mani sul droide. Dopo qualche minuto di lavoro il droide musicale emette suoni puliti e con un ritmo decisamente più accattivante. "Bravo Nulbo!" si congratula Kermit con una pacca sulla spalla e un piccolo grugnito. "E va bene!" alla fine concilia Kret "dovete parlare con Shass. E' una mercante neimoidiana, poco lontano da qui. Lei saprà indirizzarvi bene". Ringraziamo, paghiamo e usciamo dal locale.
Ci incamminiamo verso l'interno di Tarra. Le strade sono devastate e spesso s'incontrano grandi buchi che lasciano intravedere l'abisso sottostante, la luce è soffusa e l'atmosfera decisamente decadente. Dopo qualche minuto, in un vicolo secondario, i miei sensi mi dicono che qualcosa non va. Dopo pochi passi infatti ci circondano rapidamente sei individui su delle swoop bike. Sui fianchi una vistosa scritta colorata li identifica come Vipers, di sicuro una gang di saccheggiatori.
"Non avete pagato la tassa di passaggio su Cato Neimoidia! Sono 1000 crediti!" esclama decisa la donna a capo del gruppetto. Pronto Eddie fa ricorso alla sua dialettica "Veramente non c'è bisogno, insomma ci hai visto, non vorremmo creare pro..." al suono delle lame sfoderate lo blocco e cerco di far ricorso ai miei poteri mentali "Noi non pagheremo, tu ci lascerai andare!" le dico guardandola fissa negli occhi. La donna inizia a ripetere: "Voi...voi...voi non..." ma resiste! "Voi non uscirete vivi di qui!". Nulbo e Tzek sono i più rapidi ad accorgersi dell'attacco e con due colpi precisi colpiscono la bike e di striscio il braccio della donna, che è ancora un po' frastornata a causa del mio tentativo mentale. Gli altri pirati però iniziano a far sfrecciare gli swoop, passandoci a gran velocità e colpendoci in movimento. Il capo, colpito e frastornato, si allontana a gran velocità deallo scontro.
La luce verde della mia spada laser illumina la scena. Dobbiamo fare attenzione a dove ci muoviamo ed evitare le enormi voragini senza fondo nel terreno e contemporaneamente tenere d'occhio i rapidi movimenti degli swoop. Infatti non riesco a parare l'improvviso colpo di vibrolama che mi ferisce il braccio. Nulbo, Tzek ed Eddie fanno difficoltà a colpire a distanza gli swoop che sfrecciano veloci, ma Kermit è un soldato addestrato e sa come muoversi e colpire. Mettendosi in traiettoria dei pirati ne colpisce due con la sua possente vibro ascia. Le bike perdono traiettoria e si schiantano a qualche decina di metri da noi con un'esplosione. L'azione e la presenza di Kermit ci mette morale. Il movimento d'aria che genero con la Forza fa perdere la traiettoria ad un pirata che finisce in una voragine con il suo swoop. Tzek , Nulbo ed Eddie muovendosi di continuo ad evitare le traiettorie, fanno fuoco con i loro blaster abbattendo altri due pirati. L'ultimo pirata sta sfrecciando veloce verso Nulbo con la lama pronta a colpire, ma con un forte ruggito Kermit si mette in mezzo e con un colpo orizzontale taglia di netto al collo la testa del pirata. La bike e il resto schizzano in aria fuori controllo e si schiantano alla sua destra. "Meno male che Kermit c'è!" mi sussurra Eddie con un occhiolino.

martedì 27 settembre 2011

Episodio II - Uno squallido alveare



Sono ormai due settimane che siamo sulla fregata Rinascita, nave della flotta Alderaniana che naviga in un settore esterno della galassia, lontano dall'occhio imperiale. Anche se Nulbo ed Eddie tra droidi o computer, relax e addestramento sembrano piuttosto rilassati, Tzek e Kermit iniziano a mostrare segni di impazienza. Posso capirli, anche io vorrei capire cos'ha significato la liberazione per nostra mano dell'ammiraglio Varth.
Un mattino veniamo convocati per un briefing con l'Ammiraglio Varth nella sala conferenze dell'astronave. Quando entro nella sala bianca e spoglia, sulle poche panche ci sono già quasi tutti i miei compagni, manca solo Eddie. Saluto con un cenno l'Ammiraglio, vestito in divisa alderaniana e prendo posto. La canaglia infine arriva, e Varth si schiarisce la voce e inizia a parlare. "Siete stati convocati per l'assegnazione di un nuovo incarico. E' un compito speciale e adatto a voi." L'Ammiraglio sembra ringiovanito, ha preso possesso del suo ruolo naturale e esegue il suo compito con un atteggiamento formale e militare, dimostrando di essersi completamente ripreso dal duro periodo di prigionia. "Vi devo parlare a proposito del Sarlacc Project". In poche ma chiare parole Varth ci racconta di essere stato coinvolto in questo progetto durante il suo servizio nell'armata imperiale. Ma era solo un tramite nell'enorme trasferimento di risorse e crediti che questo progetto prevede. "So che la Marina Imperiale nasconde tutto questo al Senato, facendo passare tutte le risorse e soldi attraverso secondi e terzi intermediari, in genere criminali e contrabbandieri. Dobbiamo capire in cosa consiste questo progetto, che so per certo ha rovinato e rovinerà molte vite nell'intera galassia; avremo così in mano dettagli che ci permetteranno di sferrare un colpo molto forte all'Impero!".
Un piccolo droide astromeccanico al cenno dell'Ammiraglio si fa avanti e proietta nella semioscurità l'immagine bluastra di un Hutt. "Questo è Darga the Hutt, un Signore del crimine di Cato Neimoidia. Il mio compito era trasferire soldi a lui e ottenere in cambio risorse di cui non conosco l'entità. E' il nostro punto di partenza. Viaggerete su Cato Neimoidia e dovrete scoprire il più possibile su queste operazioni, in particolare la merce di scambio cosa è in realtà."
Tutti non vediamo l'ora di entrare in azione e abbandonare la vita sulla nave che incomincia ad essere un po' monotona. Eddie si informa sul compenso ed è molto soddisfatto anche dell'anticipo.
"Che tipo di pianeta è Cato Neimoidia?" chiedo. L'ologramma del pianeta sostituisce quello dell'Hutt. L'Ammiraglio dipinge il pianeta come ricco di foreste e monti rocciosi, sui quali sorgono enormi città con settori collegati da enormi ponti. Anche Nulbo anniusce perchè in passato ha avuto un piccolo soggiorno sul pianeta. "Tarra è la capitale ed è li che vi recherete. Era la sede della Federazione dei Mercanti e una città molto elegante, ma la Guerra dei Cloni ha lasciato in rovina gran parte della città. Troverete molte macerie e poco controllo."
Ci congediamo dall'Ammiraglio e ognuno raggiunge la propria cabina per prepararsi. La Banshee ci attende nell'hangar centrale.