giovedì 27 ottobre 2011

Sviluppi investigativi

Kermit, con la partecipazione di Tzek acconsente ad allenarmi nell'uso di blaster e passiamo in tre buona parte della mattinata in una sala del palazzo di Darga adibita all'allenamento. Grazie ad un forte legame con la Forza durante l'addestramento Jedi sono sempre stato bravo ad imparare in fretta e anche ora impugnare un blaster mi sembra via via più naturale rispetto a prima, anche se mi dovrò allenare con la mira. La mia fidata spada laser può aspettare momenti migliori e adeguati per essere brandita. Eddie e Nulbo nel frattempo si confondono tra i cortigiani dell'Hutt cercando di ottenere qualche informazione.

Proprio mentre ci raduniamo nella sala per il banchetto, un gruppo guidato da un pirata Zabrak fa ingresso nella sala; sulle divise hanno uno strano simbolo ad anello. Al suo seguito ci sono scagnozzi e delinquenti che trascinano in catene due schiave Twil'ek. Un silenzio carico di aspettativa piomba nella sala. “I tuoi schiavi sono pessimi! Ne sono morti la metà in una settimana! Dobbiamo rivedere il nostro patto!” tuona lo Zabrak. “Schiavi, ecco il centro dei suoi affari!” sussurra Eddie al gruppo. Darga non semrba per niente intimorito. Il protoccollare scandisce la traduzione: “Abbiamo fatto un patto, e tu ora osi venire qui davanti a me e recriminare?”. Ma la mia attenzione è attratta da un piccolo e fugace movimento di una schiava Twil'ek, che introduce rapidamente qualcosa in una brocca di vino sul vassioio di un servitore di passaggio. Anche i miei compagni sembrano aver notato il gesto, ma siamo gli unici nella sala. Potrebbe essere un diversivo che aspettiamo per ottenere qualche prova sugli affari dell'Hutt! Invece, pensando di sfruttare l'occasione per ottenere ancora più fiducia dal boss, Kermit con un balzo e nella sorpresa di tutta la sala, sia alza veloce e scaglia a terra la bottiglia, spiegando a Darga l'accaduto. Voci di stupore si alzano dalla corte e Darga sbraita suoni gutturali all'indirizzo del pirata. Lo Zabrak indietreggia impaurito e corre ai ripari: “Grande Darga! Non era mia intenzione! La schiava verrà punita per questo. Tutto considerato il nostro patto è ottimo, possente Darga. Scusa per l'intrusione!” dice ammettendo la sconfitta dialettica. E con la coda tra le gambe lascia il palazzo.

L'Hutt si complimenta con il Kermit ed è visibilmente raggiante. “Bisogna festeggiare! Con una bella corsa dei droidi!!!” proclama, mediato dalla voce del protocollare che nel pronunciare l'ultima frase manifesta la sua agitazione. Il lettino a reazione di avvicina e Darga chiede se qualcuno di noi vuole gareggiare. Nulbo, che a sentire il nome della sfida, era già balzato in piedi, alza subito la mano con gli occhi sgranati: “IO! IO!”. Effettivamente nessuno di noi può competere con il sullustano in quanto a feeling con i droidi. La corsa si svolge nell'Arena, addattata prontamente allo scopo. I droidi vengono manovrati con un casco che viene indossato come interfaccia. “Strana tecnologia, non posso fare grosse modifiche per migliorare la prestazione.” ammette Nulbo dopo un attento esame, “in più credo che la distruzione del droide si possa ripercuotere anche su chi indossa il casco.”. Sembra talmente rapito dalla gara da mostrare completa insensibilità al pericolo che questo comporta!
Mentre il sullustano prende posto, un piccolo capannello di cortigiani apre le scommesse. Tzek e Kermit non si lasciano sfuggire l'occasione; soprattutto il trandoshano che crea un diffuso scalpore quando raggiunge il banco e posando 1000 crediti dice in un sibilo: “Tutto sul piccoletto!”. Mi scappa un sorriso, perchè condivido la sua fiducia nel sullustano. La gara ha inizio! Sono 4 i droidi in gara, manovrati da un gamorreano, un quarren e dal maggiordomo di Darga, oltre che da Nulbo. Sono proprio questi ultimi che hanno una partenza più lenta, ma a metà giro Nulbo fa entrare in collisione il suo droide con quello del maggiordomo. Lo scontro fa deviare il secondo dritto contro un muro, mentre il droide di Nulbo prende velocità. Il pubblico accoglie l'esplosione con un boato; solo il protoccollare di Darga appare scosso.
Il droide gamorreano corre veloce ed è in testa alla gara, ma Nulbo nel secondo giro recupera, dopo alcune sportellate con il droide del quarren, la seconda posizione. Il finale di gara è un testa a testa emozionante e proprio mentre il droide avversario sembra destinato a vincere, Nulbo fa scartare di lato il suo droide, colpendo quello gamorreano e superandolo. Nulbo ha vinto! Il sullustano con il casco interfaccia in testa saltella tutto goduto e Kermit ulula di piacere. Tutta la corte di Darga applaude lo spettacolo.

Dopo qualche ora ancora di allenamento coi blaster, raggiungiamo l'ala del palazzo con le nostre stanze. Scambiandoci qualche impressione siamo tutti d'accordo chè sia giunto il momento di ottenere qualche informazione più specifica. “Proviamo a spremere il duros!” propone Eddie. Come al solito io e la canaglia ci presentiamo alla sua porta. “Ho ottenuto questo sonnifero per 500 crediti dalla sala medica!” con un occhiolino Eddie mi mostra una piccola fiala. Sono un po' perplesso dall'aspetto e soprattutto dal prezzo pagato, ma non voglio troncare il suo entusiasmo. Invece Gome è più malleabile del solito e non c'è bisogno di alcun mezzo artificiale per ottenere delle importanti informazioni; dopo qualche racconto relativo alle sue sette mogli il contabile non si fa nessun problema a rispondere alle nostre domande sugli affari di Darga: “Darga possiede numerosi giacimenti di gas su Bespin e ora fornisce gran parte delle sue riserve all'Impero. In cambio ottiene diversi schiavi che lui gira all'Anello d'Acciaio per numerosi crediti!”. Ma un truce gamorreano con il vassoio della cena interrompe le parole di Gome. La grossa guardia ci intima di uscire e nulla può il duros e neanche le nostre parole per convincerla. Probabilmente è talmente tonta che neanche il mio tentativo di influenza mentale ha effetto. Dovremo trovare un'altra occasione per pralare con il duros. Proprio mentre riferiamo agli altri i nuovi sviluppi, il droide protocollare personale di Darga arriva con passo metallico nel corridoio. “Salute! Avrei bisogno di parlarvi in privato.” Colti un po' di sorpresa lo facciamo entrare in una nostra stanza. Ma la sorpresa sui nostri volti aumenta quando spiega il motivo della sua visita: “Switch vi porge il suo saluto! Io so perchè siete qui.”. Freniamo l'istinto di Kermit di distruggere il droide e lo invito a proseguire “Parla, dunque. Cosa vuoi da noi?” Il droide, ormai palese spia infiltrata, ci mette a conoscenza del fatto che qualcuno della corte di Darga sta inviando messaggi all'Impero all'insaputa dell'Hutt. “Per questa informazione chiedo solo che mi mettiate a conoscenza del contenuto delle comunicazioni. Devo riferirlo a Switch.” Non possiamo che acconsentire. Abbiamo trovato per caso un alleato prezioso. “Ora devo andare. Domani un rappresentate imperiale deve incontrare Darga e tutto dev'essere a posto!” esclama prima di abbandonare la stanza. Mentre i suoi passi metallici lasciano la stanza ci guardiamo tra noi, interrogandoci sul da farsi. Il tempo stringe e l'indomani da l'idea di essere un giorno d'azione...

Insidie nella notte

Passo buona parte della giornata nella vasca di Bacta per lenire le ferite subite nell'Arena. La consapevolezza di non poter contare sui miei poteri e sulla mia spada laser in queste situazioni, e chissà in quante ancora, mi obbliga ad allenarmi in altri stili di combattimento. Devo esporre le mie impressioni a Kermit, che in quanto a combattimento è il più allenato.

Tuttavia la giornata passa in fretta e raggiungiamo le nostre stanze per riposare. Faccio appena in tempo a prendere sonno che Tzek bussa alla mia porta. Un servitore di Darga, dal volto contrito, è con lui. Sveglia tutti: “Il servitore dice che Darga ci aspetta nella voliera in cima al palazzo.”. “Perchè?” gli chiedo con sguardo inquisitorio, facendo notare l'orario poco usuale. Il servitore si schermisce con paura dicendo che lui esegue, non chiede il perchè. Lo seguiamo per i corridoi del palazzo, oltre due guardie gamorreane, fino ad un turbo ascensore che ci porta ai livelli superiori del palazzo. Davanti alla porta di una grossa struttura semitrasparente il servitore ci invita ad entrare: “Darga vi sta aspettando.”
Non appena entriamo la porta si chiude dietro di noi. La voliera è molto grande e in penombra, l'unica luce che filtra è quella di una piccola luna neimoidiana. Ci troviamo su un sentiero in mezzo a quello che può sembrare una sorta di giardino botanico, con strane piante ed arbusti qua e là.
C'è qualcosa che non va. Dopo pochi passi infatti un fischio rimbomba tra le pareti e all'imrpovviso giungono dei rumori d'ali tra il fogliame. Dalla penombra quattro grossi uccelli sfrecciano nella nostra direzione. Non faccio in tempo a spostarmi che uno mi artiglia la schiena, aprendomi uno squarcio sanguinante. Kermit prova a colpirne uno al passaggio con la sua vibroascia, ma invano. Tzek ed Eddie si lanciano avanti per il sentiero, cercando di ripararsi dalle picchiate dei volatili, prendendoli di mira con il loro blaster. Un primo uccello è colpito a morte da una raffica precisa di Nulbo, che non ha grossi problemi nel vedere al buio. Per ovviare al problema accendo una torcia a luminescenza.
Io e Kermit siamo spalla a spalla, pronti ad intercettare una picchiata di un uccello. Appena lo scorgo provo con la Forza a bloccarlo, sembro riuscirci, ma dibattendosi l'uccello sfugge al mio controllo e artiglia Kermit. Nel medesimo istante un colpo di blaster dal fondo della voliera sfiora Tzek. Il colpi del Quarren e della Vecchia Betsee di Nulbo abbattono altri due uccelli, mentre Eddie scompare tra le ombre, per aggirare il nostro misterioso assalitore. Quando anche Kermit abbatte con un fendente l'ultimo uccello, ci muoviamo tutti a raggiera verso il punto dove Eddie e il nostro assalitore ingaggiano un duello a fuoco ravvicinato. E' la donna capo dei Vipers! Mentre Tzek prova comunque a colpirla con il fucile blaster, Kermit sfrutta un tattico indietreggiamento di Eddie per correrle incontro e colpirla con la vibroascia. La donna è molto agile e schiva i fendenti con velocità. Accorro anche io ad aiutare il trandoshano, ma lei d'istinto mi vede e un colpo di blaster che mi scuote il torso mi fa perdere i sensi.


Quando mi riprendo, per le cure mediche che mi fornisce Kermit con un medpac, Tzek ha in mano la testa della donna, tranciata dal corpo dalla lama del trandoshano. La scena è decisamente raccapricciante ai miei occhi, e l'amarezza per la mia incapacità di affrontare le insidie senza la mia spada laser peggiora il mio umore. Eddie ha invece in mano un blaster pesante: “Questo è un bel giocattolino!” dice mettendolo nella fondina. “Il corpo della donna potrebbe metterci nei guai.” rifletto ad alta voce. “Spiegheremo tutto a Darga e non vedo l'ora di mettere le mani sopra quella feccia di servitore.” tuona Tzek. “Potremmo sfruttare il diversivo per cercare prove da Gome!” ipotizza Eddie. Sono d'accordo, almeno renderemo utile questa situazione. Con la canaglia, ci portiamo velocemente al nostro piano, convincendo le guardie gamorreane. Ma al tentativo di svegliare Gome, il contabile duros risponde appena, dicendo che per lui è meglio riposare. Mentre ci chiediamo il da farsi, Tzek, Nulbo e Kermit appaiono nel corridoio. “Darga è stato comprensivo e si è dispiaciuto per l'accaduto. Dopo che ho raccontato tutto, anche il servitore ha pagato per questo brutto scherzo!” racconta il Quarren. Il mio umore già nero non è felice di sapere che altri innocenti stanno pagando per colpa nostra. Trattengo i nervi, ripetendo a mente il codice Jedi, e mi ritiro nella mia stanza per trovare un po' di pace per riflettere. Anche i miei compagni raggiungono i loro giacigli.

L'arena

Non c'è molto da fare nel palazzo di Darga the Hutt. Sembra che il passatempo dell'intera corte di cacciatori di taglie, ladri e servitori sia passare tutta la giornata a divertirsi, gozzovigliare e cercare il favore del grande boss di Tarra. Le nostre possibilità di ricerca sono limitate in questo contesto, visto che cerchiamo di dare nell'occhio il meno possibile.

Ma stiamo per essere messi alla prova. Nel bel mezzo dei divertimenti l'Hutt, sempre seduto sul suo lettino a reazione, richiama l'attenzione della corte e ci fa avvicinare. “Il padrone dice che è necessario che mostriate la vostra amicizia nei suoi confronti.” traduce il protocollare mentre Darga ha uno sguardo maligno negli occhi. In quel momento due gamorreani portano nella stanza Warrick Raden. Il povero neimodiano ha una brutta cera e mostra alcuni segni di percosse, cerca di divincolarsi, ma le sue forze sono molto flebili. “Vi prego, possente Darga! Vi prego...” riesce solo a sussurrare. Ho un gran brutto presentimento. Il droide continua a tradurre le parole di Darga: “Visto che qualcuno esce dalla mia corte, è giusto che qualcuno vi entri. Ma dovete essere voi a liberarvi di chi c'era prima. Il possente Darga vi ordina di ucciderlo!” indicando Warrick. Lo stomaco mi si rivolta, sento che non posso permetterlo anche a rischio di bruciare la copertura. Devo riuscire a convincerlo! Ma mentre penso a cosa dire, Eddie estrae veloce il suo blaster e finisce il neimodiano. Improvvisamente sento il peso di questo brutale omicidio scendermi addosso, guardo la canaglia con sorpresa e con disprezzo. Ma non c'è tempo per reagire, l'Hutt prorompe in una grossa risata: “E ora l'Arena!!!”. Tutta la corte esulta e manda urla di divertimento. Il protcollare ci spiega: “Sua eccellenza Darga vuole che combattiate per lui nell'Arena.” Ci guardiamo tutti un po' perplessi. Un'altra prova da superare!

Veniamo condotti ad un livello inferiore, da cui si accede ad una grande buca, chiamata appunto l'Arena. Sul suo lettino Darga viene a spiegarci che combatteremo contro un gruppo di suoi mercenari. “Possiamo avere qualche equipaggiamento? Magari bastoni o blaster stordenti.” provo a chiedere, sapendo che non potrò mostrare la mia spada laser. Darga mi guarda perplesso, ma credo di averlo convinto. “Padron Darga è contento che vi premuriate di salvaguardare la sua proprietà, nella fattispecie i suoi mercenari!” traduce la voce meccanica del droide, coperta da una grassa risata dell'Hutt. Sono ancora frastornato dagli ultimi oscuri eventi, quando facciamo l'ingresso nell'Arena. E' un enorme spazio chiuso da alte pareti, dal pavimento terroso e rocce sparse a ostacolare i movimenti o a dare copertura. Sulla balconata Darga e la sua corte assistono allo spettacolo e incita la battaglia. Dal lato opposto lentrano 3 gamorreani con vibroasce, un rodiano e un droide. Al via il primo a far fuoco è il droide: una granata stordente sparata da un suo lanciagranate piomba fra me ed Eddie. Crechiamo di muoverci ed allargarci al riparo dei massi. “Quel tipo di lanciagranate hanno al massimo 4 munizioni!” sibilia Kermit già galvanizzato dalla lotta imminente. I Gamorreani ci corrono diretti incontro, mentre il Rodiano cerca una posizione buona dove sparare. Anche Tzek e Nulbo devono avanzare perchè la gittata dell'arma in modalità di stordimento è molto diminuita. Kermit ingaggia un duello corpo a copro con un Gamorreano, mentre il droide continua a bombardare dalle retorvie. “Ne ho abbastanza di quel droide!” urla Eddie “Con gli stordenti non gli facciamo niente! Ora gli faccio vedere io!” e cambia modalità al suo blaster. La lotta degenera. I nostri avversari vedono i colpi di vero blaster e subito anche loro iniziano a colpire per uccidere. Accorro in aiuto di Kermit, colpendo un Gamorreano. Ma presto li abbiamo tutti e tre addosso. Uno cade violentemente sotto il fuoco di Tzek. Ma gli altri due sono decisamente resistenti e con un colpo improvviso Kermit cade a terra. “Non posso ricorrere alle mie capacità Jedi!” penso proprio mentre li ho addosso. Provo a schivare i loro fendenti, ma un colpo violento mi butta a terra e perdo i sensi.

Mi riprendo solo quando il rimbombo della risata di Darga riempie l'Arena. Nulbo, Tzek ed Eddie sono in piedi, sporchi e feriti, ma dall'altra parte rimane solo il droide, ora inattivato. “Sua immensità Darga è molto soddisfatto del combattimento! Siete degli ottimi guerrieri!” è la traduzione dei suoni gutturali dell'Hutt. “Dovevi vedere Nulbo schivare gli assalti del ciccione” mi dice basso Tzek. “Ehi! Poi la mia vecchia Betsee l'ha steso per benino!” risponde il sullustano, mentre ritorniamo alla sala principale. Veniamo anche ricompensati per lo spettacolo con gioielli di valore, e infine ci è concesso di riposarci e accedere alla sala medica. Per lo meno sembra che ora abbiamo ottenuto la piena fiducia del boss di Cato Neimoidia...ma a che prezzo...


mercoledì 26 ottobre 2011

La corte di Darga the Hutt

Seduti stretti su un Air Speeder, con il "Womp Rat" Warrick Raden alla guida minacciato alle costole dalla baionetta di Kermit, in qualche decina di minuti raggiungiamo il palazzo di Darga. In mezzo ad altri palazzi in rovina, questo svetta solido e possente, quasi una fortezza. Warrick sotto la costante minaccia dello spesso Trandoshano si avvicina al portone di metallo e con due pugni annuncia la sua presenza. Si apre uno spioncino e due occhi rossi ci scrutano. “Sono Raden, annunciatemi a Darga. Porto con me dei visitatori.” dice il neimiodiano un po' timoroso. La risposta è incomprensibile, in qualche altra lingua, probabilmente huttese. Con un improvviso clangore il portone metallico si apre verso l'alto quel tanto che basta per farci entrare in una sala mezza buia. “Seguitemi” dice Warrick, che inizia a sudare freddo. Attraversiamo alcuni corridoi e stanze buie e deserte fino ad arrivare nella sala principale illuminata. E' un grande salone di ricevimento, opulento ma disgustoso allo stesso tempo. Una leggera coltre di fumo generata da diversi bracieri accesi e un discreto tanfo riempiono l'aria, le pareti sono decorate da arazzi e immagini ormai rovinati. Il brusio di fondo è generato da diversi astanti: un gruppetto di Quarren in una nicchia in penombra confabulano minacciosi, diversi neimodiani gozzovigliano tra i tavoli, qualche rodiano si diverte ad osservare i movimenti sinuosi di belle danzatrici twilek. Al fondo della sala, su un grosso lettino a reazione, gozzoviglia e chiacchera con i suoi lacchè il grosso Hutt Darga. Non appena entriamo nel mezzo della sala il brusio cala e il padrone di casa volge l'attenzione dei suoi grossi occhi su di noi. Pronuncia una frase in huttese mentre fa strisciare sulle labbra la sua bavosa lingua. Raden si getta ai suoi piedi e farfuglia frasi sconnesse. Eddie fa un passo avanti e risponde nella stessa lingua di Darga. Lo guardiamo un po' sorpresi: questa canaglia non smette di stupirci. Anche se di certo conoscere la lingua degli Hutt significa che ha frequentato posti non prorpio raccomandabili. Le parole di Eddie sembrano fare effetto perchè il grosso Hutt inizia ad apparire un po' divertito e manda a chiamare il suo droide protocollare. “Gli ho spiegato che abbiamo sconfitto gli scagnozzi di Raden, ma che cercavamo solo un possente mecenate al cui servizio lavorare e offrire le nostre capacità.” ci spiega la canaglia, “Questi Hutt bisogna prenderli dal verso giusto, qualche inchino e moina e si gonfiano come palloni.” conclude sussurrando. Darga riprende a parlare e il droide traduce: “il Padrone vi offre la possibilità di rimanere alla sua corte e di servirlo. Potrete prender parte ai banchetti e alloggio nelle vostre stanze.” Nel frattempo con un gesto della mano l'Hutt ordina a due Gamorreani di portar via Warrick, ormai inerme. Stare in questo posto mi mette decisamente a disagio, ma cerco di non farlo vedere. Il fumo, il trambusto e il fingere sul vero motivo della nostra presenza rendono più difficile concentrarmi sul mio legame con la Forza. Oltretutto devo tenere ben nascosta la mia spada laser per evitare che all'Hutt venga l'idea di riscuotere la grossa taglia che l'Imperatore ha messo sulla testa di ogni Jedi. I miei compagni invece paiono piuttosto a loro agio, solo Eddie si tiene un po' in disparte, ma non perde comunque occasione per gozzovigliare al banchetto.
Quando Darga si ritira nelle sue stanze raggiungiamo anche noi le nostre. Abbiamo una piccola stanza spoglia a testa. Cerco di approfittare del silenzio per entrare in trance con la Forza, ma di colpo dalla stanza accanto inizia a provenire musica ad alto volume. Esco e nel corridoio trovo Eddie, anche lui disturbato dalla musica. Abbastanza indispettito, la canaglia bussa violentemente alla porta. Un duros dalla pelle piuttosto raggrinzita ci apre e ci fissa con sguardo interrogativo. Chiariamo immediatamente l'equivoco e il duros abbassa la musica (musica classica durosiana afferma!) e si mostra decisamente affabile. “Salve stranieri, mi chiamo Gome e sono il contabile di Darga.” io ed Eddie ci scambiamo una veloce occhiata d'intesa. Che colpo di fortuna! Il contabile sembra anche essere un gran chiacchierone; continua a parlarci mentre mette in ordine la sua stanza e ritira un gran numero di datapad e altri documenti in una cassaforte, ma su una scrivania scorgiamo ancora altri datapad. Mi fingo particolarmente interessato ai suoi discorsi sulle sue esperienze e le sue mogli e ad un cenno di Eddie lo fisso negli occhi e con rapido gesto convinco la sua mente di voler venire nella mia stanza. “Verrò nella tua stanza” sussurra Gome. Per innumerevoli minuti mi tocca sentire le divagazioni del povero duros, che a quanto pare ha poche occasioni per parlare con qualcuno. Spero almeno che Eddie combini qualcosa. Quando congedo Gome, la canaglia è già nella sua stanza. “Ho copiato tutti i dati dei datapad che c'erano fuori sulla scrivania, ma sono criptati e in durese. Ma c'è una cassaforte, forse le prove che ci servono sono lì.” dice Eddie. Anche Tzek, che ha dimestichezza con la lingua dei Duros, da un occhiata ai dati: “sono dati contabili, ma ci vorrà molto tempo per capirne il significato.” E' già qualcosa, penso con cauto ottimismo. Con l'idea di approfondire la ricerca su questi dati il giorno successivo, ci ritiriamo ciascuno nella sua stanza per la notte.

A caccia del Womp Rat

Il negozio di Shass non dev'essere distante. Procediamo tra le macerie dei quartieri mercantili di Zarra, qua e la incontriamo vagabondi e accattoni. Proprio uno di questi sbuca dalle ombre e ci si fa incontro deciso. “Stranieri, aiutate me!” dice il neimoidiano in modi un po' psicotici, “Io sono Sallit! Ero Vicerè!”. Eddie lo guarda decisamente con disprezzo e Kermit fa un gesto per allontanarlo in malo modo. “Però magari ha qualche informazione preziosa...” penso tra me e me, “...o magari è in grado di scovarla.”. Le parole di Sallit sono decisamente confusionarie, ma per 5 crediti, dopo mille inchini e grazie, ci promette di scoprire informazioni su Warrick e sui contatti dei gruppi criminali con l'Impero. Eddie pare piuttosto contrariato dalla scelta; d'altra parte anche io ho qualche dubbio sulle capacità e intenzioni del mendicante, ma meglio tenersi delle strade aperte, soprattutto ora che non abbiamo tante piste investigative.
Troviamo la rivendita di Shass e ci presentiamo al bancone. Il negozio è ricco di cianfrusaglie, componenti meccaniche e pezzi di ricambio mezzi abrasi; in un atmosfera cupa la neofreudiana Shass ci da il benvenuto e ci chiede del motivo della nostra visita. “Cerchiamo affari.” esordisce Eddie con la sua parlantina, mentre Nulbo si aggira per gli scaffali per valutare la merce: “Cianfrusaglie!” mi sussurra all'orecchio. La canaglia ottiene qualche credito e delle casse di birra per le vibrolame sottratte ai Vipers. “Siamo in cerca di lavoro.” prorompe spuntando dal buio Tzek, “Di tutti i tipi!” dice ammiccando. “Sappiamo che puoi darci i giusti contatti per rivolgerci a chi ha veramente il potere di questo rudere di città.” aggiunge Kermit. “Cercate Warrick Raden, è il tuttofare di un Hutt. Di più non so dirvi.” è la laconica risposta di Shass. Ma ci può bastare, siamo nella direzione giusta.

Eddie è convinto che si debbano approfondire le informazioni che abbiamo ottenuto e decide insieme a Kermit di fare un giretto per cantine a fare qualche domanda alle persone giuste. Nel frattempo io, Tzek e Nulbo torniamo verso la nave a riportare le birre acquistate per la gioia del Quarren, per poi tornare alla Federation's Folly ad aspettare Eddie e Kermit. Ma sulla strada incontriamo a sorpresa di nuovo Sallit. In realtà è quasi un assalto in piena regola, perché lo svitato neimiodiano ci mitraglia con parole incoerenti che secondo lui sono le risposte su quello che volevamo, riguardo uno scambio di swoop tra Warrick e i Vipers. E ovviamente ci chiede altri crediti. “Niente da fare. Prima portaci delle informazioni che servono, poi forse avrai i tuoi crediti!” si impettisce Nulbo. “Fila via!” lo intimorisce Tzek. Il malcapitato come se niente fosse ci lascia stare e inizia a importunare altri avventori neimoidiani che stanno per entrare nella cantina. Proprio uno di loro ci nota e si avvicina. “Salve stranieri. Vi sconsiglio di dar soldi al vecchio Sallit. E' solo un approfittatore. Mi presento, sono Borlo.” Un po' perplessi accettiamo comunque l'invito a bere qualcosa nella cantina. Intratteniamo il tempo con questo strano avventore nell'attesa del ritorno dei nostri compagni. Dopo un drink Borlo inizia a chiederci cosa pensiamo dell'Impero. Tutti e tre capiamo l'intento del nostro interlocutore e non lasciamo trasparire le nostre intenzioni; in modo gentile ma inesorabile rispondiamo in modo generico e cambiamo discorso ogni volta che Borlo cerca di riportare l'attenzione sulle nostre opinioni politiche. Per evitare guai decidiamo anche di seguirlo quando si accomiata. Ma evidentemente il suo lavoro è solo quello di fare domande, probabilmente una spia, dato che procede con lo stesso modus operandi in altre cantine della zona. Tornati alla Federation's Folly, Kermit ed Eddie ci aspettando ad un tavolo. La sala è ormai mezza vuota e la canaglia ha un sorriso soddisfatto sul volto “Quello che ci ha detto Shass è vero. Warrick, conosciuto anche nel giro come “Womp Rat “, è un braccio destro di Darga. Dovremmo trovarlo in un caseggiato abbandonato nella zona ovest, proprio di fronte ad un palazzo con uno swoop schiantato sulla facciata.”. Ritornando alla nave per la notte, di nuovo Sallit ci blocca. Questa volta inamovibili non lasciamo nessun credito e lo allontaniamo decisi.

Il mattino seguente giriamo qualche ora per cercare il quartiere e il palazzo abbandonato. A parte due droidi-ragno di manutenzione sembra non esserci anima viva intorno al caseggiato. L'area e i palazzi sono decisamente in rovina ed è naturale che un criminale abbia la sua base in una zona così abbandonata. L'enorme portone d'ingresso sembra quello di un magazzino e ci fermiamo davanti un po' perplessi su cosa fare. “Non c'è bisogno di mostrarsi aggressivi.” consiglio ai miei compagni. “Giusto! D'altra parte dobbiamo solo parlare.” aggiunge Eddie e bussa violentemente al portone. “Cerchiamo Warrick Raden, dobbiamo parlargli!” scandisce ad alta voce. Ma non arriva nessuna risposta. Kermit ed Eddie allora spalancano le porte. L'enorme sala piena di montagne di detriti è in penombra, ma scorgiamo lo stesso mezza dozzina di figure al riparo dietro i detriti...e vediamo anche i loro blaster in mano! Nulbo e Kermit sono più rapidi e prima che inizi la sparatoria si spostano a lato delle porte. Ma anche i droidi-ragno partecipano al combattimento, attivati da un comando a distanza, e assaltano con le loro pinze meccaniche il sullustiano e il trandoshano. Tzek indietreggia e apre il fuoco, mentre da dentro rispondono al fuoco. Un colpo di blaster mi colpisce di striscio e riesco appena a far uso della Forza per annullare l'energia di un altro colpo che mi avrebbe sicuramente steso. Anche Eddie è colpito e si ripara ai lati. L'attenzione è concentrata sui ragni che impegnano Nulbo e Kermit, mentre da dentro saettano colpi di blaster. Muovendomi per evitarli, impugno la spada laser e accorro verso Kermit. Ma un colpo di blaster sparato da un anfratto in fondo al magazzino mi colpisce in pieno la spalla, gettandomi a terra. L'urto è violento e perdo i sensi, mentre i suoni dei colpi di Kermit e del fucile di Tzek si ovattano... ...il viso del Trandoshano impegnato a medicarmi la spalla è la prima cosa che vedo aprendo gli occhi. “L'abbiamo beccato!” sibila con la lingua. Tzek tiene fermo Warrick Raden. “Dopo che abbiamo steso i suoi scagnozzi si è arreso subito, il codardo!” dice ironico il Quarren. Anche Eddie è visibilmente ferito e un po' cupo in volto per l'agguato che abbiamo subito. Nulbo sistema in spalla la sua Vecchia Betsee, i cui colpi sono stati micidiali come sempre. Mi rialzo un po' indebolito e mi rivolgo al neimoidiano: “Bene! Ora ci porterai di Darga.”