mercoledì 5 febbraio 2014

La fine dell'avamposto

Proseguendo l'esplorazione del forte, il gruppo si inoltra sempre più al suo interno.
Uno schiavista charmato dai personaggi, li avvisa che per trovare il capo del forte, un'elfa stregona chiamata Markessa, essi devono scendere nei sotterranei, ed il passaggio per raggiungerli si trova alle cucine, nel centro del piano superiore del forte.

Difigendosi alle cucine, il gruppo si imbatte in una stanza piena di schiavi ipnotizzati e sorvegliati da un cloacker, un mostro simile ad un mantello dalle terribili capiacità magiche.
Oltre questa stanza si trovano vari alloggiamenti per gli umanoidi che sorvegliano il forte, in uno dei quali dei goblin e dei coboldi stanno scommettendo su un combattimento tra un halfling ed un tasso. Il gruppo sconfigge goblin e coboldi e libera l'halfling, che dice di chiamarsi Gianni Alluce e di essere uno schiavo costretto a combattere per il divertimento dei mostri.
 Gianni Alluce

Poco più avanti si trovano le cucine. Qui ha luogo un terribile scontro che vede i personaggi affrontare Icar, il luogotenente di Markessa, un temibile guerriero cieco che combatte però come se ci vedesse benissimo, aiutato da una dozzina di hobgobli e da tre cinghiali mannari.
Sconfitti Icar ed i suoi scagnozzi, il gruppo si concede un meritato riposo barricandosi in quella che sembre essere la stanza privata di Icar.
In questa stanza, in una rmadio a muro, si trova il tesoro di Icar, protetto da una terribile medusa, al cui sguardo, lui che era cieco, risultava immune. Essa si accorda con il gruppo per lasciare i tesori del suo ormai defunto carceriere in cambio della possibilità di andarsene e svela un passaggio segreto sul pavimento della stanza per poter scendere al piano di sotto.

Nel dungeon del forte il gruppo si imbatte subito nella terribile Markessa. Nel suo laboratorio, protetta da goblin d'elite e orsi gufi la malvagia stregona elfa conduceva terribili esperimenti su dei poveri schiavi, ma i prodi avventurieri, rischiando di perdere Nulbo che nonostante la sua possente armatura si ritrova di nuovo alle porte degli inferi ed è salvato solo da un tempestivo intervento di Vince Diamond.

Sconitta la capa degli schiavisti, per i personaggi è un gioco da ragazzi recuperare il tesoro, salvare quasi ottanta schiavi umani e semiumani, scoprire indicazioni sul quartier generale dell'Anello d'acciaio ed uscire dal dungeon per ritrovare Bonzo.

Grazie alla casa incandata e all'elmo del teletrasporto di Vince, in un battibaleno il gruppo torna a LoSoglia e poi a Specularum riportando a casa un ricco mercante di LaSoglia e la figlia di un nobile di Spcularum, ottenendo così ancora maggior fama e ricompense.
Il Duca riconvoca i personaggi e, grazie alle informazioni che essi hanno raccolto, attiva le sue spie per trovare l'esatta ubicazione della roccaforte dell'Anello.
Tra poche settimane il gruppo sarà di nuovo in viaggio per sgominare la banda di trafficanti di schiavi.

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