sabato 27 agosto 2011

Al cospetto di Bail Organa

La "Banshee", oltre all'equipaggio, ovvero il capitano Sirona O'keefe, Maya e un piccolo droide meccanico RX13-DKA (soprannominato "Crash"), viaggia spedita nel suo viaggio iperspaziale con 5 nuovi passeggeri: me, cioè Revan Kenevar, Nulbo Bees, piccolo sullustiano, Kermit, grosso soldato Trandoshano, Eddie, canaglia, e Tzek, ombroso Quareen. In più il pericoloso carico: un blocco di carbonite con un agente spia alderaniano con preziose informazioni contro l'Impero.
Stiamo facendo rotta verso il verde pianeta di Alderaan, il mio pianeta natale. Forse è per i pensieri che affollano la mia mente che decido di stare nello scompartimento notte da solo a meditare e sentire la Forza universale. Dopo questi giorni concitati e le ferite, sento il bisogno di ricercare qualche momento di pace.
I miei compagni a differenza di me hanno piacere di conoscere meglio l'equipaggio e la nave. Nulbo intrattiene per lungo tempo tutti con freddure sullustiane, in effetti un po' difficili da digerire.
Il capitano Sirona è una donna robusta, si mostra amichevole, ma sembra anche essere molto dura e risoluta. Forse proprio quello che fa al caso nostro.
Il viaggio di alcuni giorni scorre sereno e molti di noi hanno anche modo di riposarsi e riprendersi da ferite e contusioni.
Quando la nave esce dall'iperspazio lo splendido pianeta di Aldeeran si fissa nelle nostre pupille. Alcuni miei compagni sono meravigliati, e un po' lo sono anche io: non vi metto piede da molto, molto tempo. Mentre entriamo nell'atmosfera posso constatare come il verde paesaggio non sia cambiato e le mie ansie scompaiono. Sembra che la contaminazione dell'Impero non abbia scalfito Alderaan, e spero che questo duri a lungo.
Atterriamo su una piattaforma e un fin troppo formale comitato di accoglienza, con guardie alderaniane al seguito, ci porge il benvenuto. "Il senatore Organa vi sta aspettando", scandisce molto attentamente un consigliere. Non ci aspettavamo di essere ricevuti dal senatore in persona. Tutti noi, chi più chi meno, sappiamo quanto potere possa avere un senatore del Senato Imperiale, ancora adesso nonostante sia morta la Repubblica. In particolare le voci su Organa sono molte. Siamo anche un po' stupiti, ma anche sollevati, di non vedere soldati imperiali, ma solo la milizia locale. "Non avendo creato problemi ed avendo accettato la sottomissione all'Impero, l'Imperatore non ha ritenuto necessario presidiare con forze armate Alderaan, soprattutto quando servono altrove, come nell'Anello Esterno dove molti mondi ancora non accettano di sottomettersi.", ci spiega Sirona lungo il tragitto verso i nostri alloggi. Dopodichè si commiata.
Abbiamo un po' di tempo per sistemarci, dopodichè veniamo chiamati dal senatore.
Entriamo nella sala e Bail Organa, in un sobrio vestito grigio, ci saluta con un cenno della testa e ci invita a sederci.
"Prima di tutto vi devo ringraziare per l'aiuto che ci avete dato." parla con molto carisma il senatore. "E vi porgo il benvenuto su Alderaan. Tuttavia i miei affari mi lasciano poco tempo per spiegarvi perchè ho voluto incontrarvi. Dal momento che vi siete già mostrati degni di fiducia, accettando di aiutarci alla cieca, e avete anche mostrato una certa avversione verso gli agenti imperiali...", dice con un piccolo sorriso "...avrei bisogno di voi per un compito importante."
Organa ci parla di un Ammiraglio Imperiale che ha tradito l'Impero e per questo è stato rinchiuso. Ha delle informazioni molto importanti, ma cosa sia di lui non si sa. "I miei informatori sanno solo che era rinchiuso su Felucia..." Il mio cuore ha un sobbalzo: Felucia...la mia maestra ha perso la vita su quell'inospitale pianeta!...le ultime parole del senatore mi arrivano ovattate..."Vi chiederei di scoprire che ne è di Gilder Varth e, se possibile, portarlo con voi indietro. E' compito arduo e soprattutto segreto: in alcun modo risulterà un mio coinvolgimento."
Ricaccio indietro i miei pensieri, giusto per sentire Nulbo che con un sorrisetto esclama indicandomi: "Non si preoccupi! Abbiamo anche un Jedi qui!". L'atmosfera si fa rapidamente tesa e il senatore con uno sguardo duro, secondo per irritazione solo al mio, osserva il sullustiano "Bene. Ma queste sono osservazioni che fareste bene a tenere per voi, sempre. Imparate quando aprire bocca e quando tacere." Poi un piccolo sorriso, anche se di circostanza, abbassa la tensione.
I miei compagni, in particolare Eddie che desidera un bel mantello appariscente, iniziano a fare domande e mercanteggiare sul pagamento. A me interessa poco: "essere un Jedi significa anche saper fare il proprio dovere e la cosa giusta senza pensare ad un rendiconto personale" mi riecheggiano in testa le parole della mia Maestra Secura. Infine accettiamo, ormai siamo dentro questo "gioco" e fare uno sgambetto all'Impero è una prospettiva che alletta un po' tutti.
"Vi sono grato per aver accettato. Ora i miei impegni mi chiamano altrove. La nave del capitano Sirona O'keefe vi aspetta questa sera per partire. Vi auguro buona fortuna."
"E che la Forza sia con noi" penso tra me e me.

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