mercoledì 12 settembre 2012

I dischi di Mishakal

Dopo essersi riposati, gli eroi si preparano per proseguire l'esporazione, studiano incantesimi, si curano e si rimettono in marcia.
Nella zona in cui il gruppo si aggira adesso vi sono i resti di parecchie case e negozi diroccati, il tutto è sovrastato dai resti collassati di una parte di città che formano una sorta di cupola.
Vagabondando per la zona gli avventurieri si imbattono in una vecchia biblioteca ricca di libri interessanti, che si rivelano, però, tutti ammuffiti ed illeggibili. Sul retro della biblioteca uno spirito fluttuante su un trono dorato accoglie il gruppo dicendo: "Sono Ossamigaras il saggio, io moi voto mi impone di rispondere ad un'ultima domanda e poi sarò libero". Ovviamente la domanda posta da Daltanius riguarda il luogo dove sono custoditi i dischi di Mishakal e, di conseguenza la prma parte della Clessidra delle Ere. La risposta, quasi altrettanto ovvia dello spirito, è che i dischi si trovano nella tana del drago nero al livello sottostante della città sprofondata.

Proseguendo la perlustrazione dell'area, il gruppo è costretto a guadare un rapido corso d'acqua generato da una cascata e che attraversa una piazza per poi gettarsi in una cascata di 150 metri verso la parte sottostante della città.
La traversata si rivela leggermente difficoltosa a causa della forte corrente del torrentello. L'unico che, però, ha dei problemi è Rake che cade e viene trattenuto dalla corda alla quale era stato legato. Per sua fortuna, grazie al suo anello della telecinesi, aveva già spostato i suoi averi dall'altra parte del torrente evitando di bagnarli.

Dall'altra parte del torrente si trova un edificio con una grande porta d'acciaio. Dietro la porta si apre una stanza con un bancone. Nella stanza si trovano 5 figure eteree, una sembra un contabile, le altre delle guardie. Appena il gruppo entra nella stanza il contabile sembra riconoscere Mikail, lo apostrofa col nome di Kathal e gli richiede il pagamento di 500 Culli d'argilla. Quando Mikail risponde dubbioso, l'altro grida alle guardie di attaccarlo perchè ha cercato di spacciarsi per questo Kathal.
Segue un breve combattimento in cui il truppo ha la meglio senza grossi problemi.
Una volta tolti di mezzo gli spiriti della stanza segue un'esplorazione dell'edificio. In una stanza dietro quella d'ingresso si trovano molti sacchi di tela ormai marci pieni di tessere d'argilla stampate, probabilmente i culli di cui parlava il contabile. Su un lato di questa stanza vi sono 2 alcove, una con una targa che dice "tesoreria", l'altra "tasse".
Daltanius incita Johnny Stiletto a controllare nelle alcove quando il gruppo lo vede scomparire. Il ladro si ritrova tra le rovine di una torre circolare e, guardandosi attorno si rende conto di essere ad un livello inferiore della città sprofondata. Per sicurezza Johnny indossa l'anello d'invisibilità e riprova a tornare sui suoi passi.
Torna nella stanza da cui era partito e nota che Rake sta per salmodiare qualcosa, quindi, con sorpresa di tutti parla e torna visibile, avvisando gli altri membri del gruppo che tramita le alcove si può passare al livello sottostante della città.

Dopo una breve perlustrazione della zona il gruppo si rende conto di essere su un viale principlale, lungo il quale scorre un ruscello formato da numerose cascate che scendono dai lati della caverna contenente la città. Ai lati del viale si trovano numerose costruzioni in vari stati di abbandono e deterioramento. Johnny, invisibile grazie al suo anello, apre la strada al resto degli avventurieri lungo il viale e nota, prima degli altri, una piazza nella penombra.
Nonostante non si senta quasi nulla, allìinfuori del frastuono delle cascate nella caverna, la scena che si presenta agli occhi di Johnny è molto chiara, un drago nero, sulla scalinata di un edificio all'estremità sud della piazza che ha davanti, sta parlando con un draconico che ascolta inginocchiato, e un gruppo di nani di fosso attende intimorito da un lato.
Il ladro torna velocemente verso il resto del gruppo per fermarlo e avvisarlo del pericolo. Dopo una breve discussione gli eroi decidono di esplorare gli edifici ad est della strana nella speranza di trovare un modo per aggirare il drago e giundere al tesono da un'altra via.
Dopo una breve ed infruottuosa perlustrazione della zona, però, la compagnia di avventurieri si rende conto che la via più breve e sicura è il viale che conduce alla piazza. Raccogliendo tutto il coraggio di cui dispongono, i personaggi si dirigono verso la piazza, nella quale non trovano, però, più nessuno.
Decidono quindi, sotto la copertura di un incantesimo di silenzio di Daltanius, di entrare nell'edificio sulla cui soglia Johnny ha visto il drago.
All'interno, dopo aver girovagato per qualche stanza, il gruppo decide di percorrere un grande corridoio che parrebbe l'ingresso alla tana vera e proprio del drago. A metà del corridoio scatta una trappola che fa suonare un gong, se solo Johnny avesse controllato!!! Purtroppo, però, il ladro era distratto da un breve spuntino pre combattimento e non si è accorto di nulla.

Superato una paio di enormi portoni il gruppo si ritrova in una stanza circolare di circa 30 metri di diametro, sormontata da una cupola in vetro all'altezza di più di 10 metri.
Al centro della stanza, su un cumulo di tesori, troneggia il drago nero che il gruppo ha già incontrato almeno due volte.
Incomincia a questo punto il combattimento. Grazie ad un incantesimo di velocità lanciato da Rake, il gruppo ha un notevole vantaggio sul drago che, nonostante si difenda strenuamente e causando parecchi danni, viene comunque sconfitto in un breve e sanguinoso scontro.

Ferito a morte, il drago emette un terribile ruggito e si accasia al suolo. Il terreno trema per l'urto, ma non si ferma e i personaggi si rendono conto che tutta la caverna inizia a tremare e pezzi di roccia si staccano dal soffitto cadendo rovinosamente.
Rake a questo punto lancia un incantesimo per svelare cosa ci sia di magico nel mucchio i tesori ed alcuni oggetti, incluso un sacchetto di cuoio si illuminano.
Afferrando rapidamente i dischi di Mishakal, Goldmoon e Riverwind incitano il gruppo alla fuga, ma il tesoro del drago non può essere abbandonato. Gli avventurieri afferrano quello che possono dal mucchio di gemme e monete di platino e si danno alla fuga.

All'esterno dell'edificio il panico regna sovrano, innumerevole nani di fosso corrono da tutte le parti e parecchi draconici si accalcano in una piazzetta da cui la catena con i pentoloni/ascensore partono verso l'alto.
Utilizzando il sistema di teletrasporto della tesoreria nella torre, il gruppo torna alla zona di città intermedia e di lì, su per i tubi della vecchia fogna, in mezzo ad una fiumana di nani di fosso, riesce a raggiungere la superficie ed il tempio di Mishakal.
Sopo aver atteso che la folla in fuga si disperda, Goldmoon riconsegna il bastone di cristallo alla statua della dea, dalla quale riceve pieni poteri clericali e la missione di diffondere la vera fede negli dei tramite i dischi di Mishakal.
Una volta controllato che il sacchetto in pelle che ha recuperato nella tana del drago contenga la sabbia della Clessidra delle ere, Rake consegna ad ognuno dei suoi compagni un uovo di quaglia magico per tornare a Glantri.
Salutati Goldmoon e Riverwind gli avventurieri tornano al loro piano di origine.
Appena giunti a destinazione, però, Rake si rende conto di non aver sufficienti uova per tornare dal viaggio dopo la terza tappa dela ricerca, sarà quindi necessario studiare un modo per spostarti verso Karameikos una volta trovati tutti i pezzi della Clessidra.

Per il momento il gruppo si riposa, si riequipaggia e si prepara per la prossima tappa del viaggio, verso la terra in cui l'onore vale più della vita.

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