La pareti dei corridoi e delle stanza sono perennemente umide, con numero se formazioni salita quali stalagmiti e stalattiti. L'odore di acqua salata è costante e sovente si accompagna a quello di legno marcio e decomposizione.
La prima stanza visitata consiste in una grande caverna allagata con una passerella di pietra che l'attraversa, se solo non fosse interrotta per 4 metri nel centro della sala.
Con alcune difficoltà il gruppo riesce ad attraversare la sala, anche se molestato da delle strane sirene munite di tridenti che vivono nell'acqua. Una volta giunti all'estremità opposta della caverna, gli aventurieri incontrano uno strano samurai alto circa tre entimetri. Questi si presenta come Daji, e dice di essere giunto qui con suo fratello per sconfiggere il male che infesta il castello, ma suo fratello è partito in avanscoperta e non s'è più visto. Si propone quindi di accompagnare il gruppo per ritrovare suo fratello.
Successivamente il gruppo si aggira per tutta la giornata nei cunicoli, senza una meta precisa, ma incontrando svariati pericoli, fosse nascoste con punte di bambù sul fondo, crepacci insidiosi, un vecchio imprigionato che chiede di essere ucciso per smettere di soffrire, nonmorti che cercano di cibarsi dei personaggi, e molte visioni spettrali che ledono il morale del gruppo.
Il gruppo continua a girovagare finchè non s'imbatte in una coppia di corpi decapitati, le cui teste, però, fluttuano attorno alla stanza litigando. Dalle teste il gruppo riesce ad avere qualche informazione sulla storia del clan prima del suo decadimento, ma nulla di particolarmente importante.
Poco oltre, invece, un gigantesco ratto mannaro protegge una porta. Sconfitto il mannaro e i suoi topi giganti, seppur con la perdita del coraggioso Daji, il gruppo scorge una porta che l'essere probabilmente proteggeva.
Dietro la porta c'è una bellissima camera da letto con una fanciulla riccamente vestita apparentemente morta sul letto.
Ai piedi del letto si trova una piccola scatola di legno con un'incisione di una farfalla sul coperchio. Quando Johnny Stiletto apre la scatola, una farfalla bianca si libra in volo ed entra nella bocca della fanciulla, la quale si risveglia e ringrazioa il gruppo di averla salvata riunendo la sua anima al suo corpo.
Come segno di riconoscenza, la fanciulla spiega al gruppo che le reliquie ch'essi cercano, sono custodite da una malvagia creatura dalla forma polipoide, che vive in un lago. Questa creatura è molto potente e malvagia, e l'unico modo di sconfiggerla sono le "mani dalle sette dita", un potente talismano custodito da un uomo malvagio con un occhio solo. Oltre a questo dona la "scatola delle farfalle bianche" al gruppo spiegando che serve a riunire un corpo con la sua anima. La zingara, sconsolata dalla perdita di Daji, decide di provare questa scatola e riesci a riportare in vita il piccolo samurai.
Detto questo la fanciulla si inchina e scompare nel nulla.
A questo punto gli avventurieri decidonod i riposarsi per la notte prima di proseguire l'esplorazione. I fenomeni di allucinazioni e apparizioni spettrali proseguono durante il riposo, alcuni visibili da tutto il gruppo, alcuno che colpiscono i singoli membri separatamente. Chi vede piovere sangue, chi vede sette spade o sette granchi con dei visi sul guscio, chi sente in bocca il sapore del sangue, ognuno ha le sue terrificanti apparizioni spettrali.
Dopo essersi rifocillati ed aver studiato e meditato per gli incantesimi, il gruppo riparte alla ricerca delle reliquie.
In una strettoia del cunicolo degli spettri senza piedi, che strisciano sul pavimento attaccano il gruppo, ma una scarica di incantesimi offensivi della zingara è sufficiente per metterli fuori gioco, anche se nel frattempo Ultimate Warrior è stato colpito ed ha perso parecchia energia vitale, nella forma di ben due livelli.
La giornata prosegue con evneti di scarsa importanza ed incontri facili, finchè, ad un bivio nel passaggio, Johnny non viene apostrofato da un giovane dai ricchi abiti bianchi e rosa che gli chiede aiuto mentre sul suo corpo si aprono diverse ferite sanguinanti.
Avvertendo gli altri eroi, il ladro segue la figura lungo il corridioio, finchè non si trova in una grande stanza illuminata da un globo di luce su un muro e poolata di piante di ogni tipo.
Al centro della sala si trova un ciliegio, attorno al quale tre figure dell'aspetto simile a degli hobgoblin, ma con la pelle blu, si adopernao per tagliare i boccioli della pianta e raccogliere il latte che ne esce in scodelle di avorio.
Nonappena le creature vedono il gruppo avvicinarsi, attaccano con delle corte katane, mentre quelloc he sembra il loro, capo, un essere di tre metri con un corno sulla fronte scompare alla vista.
Lo scontro è brevissimo, grazie ad un'individuazione dell'invisibile di Rake, il capo del truppo di mostri viene individuato e con pochi incantesimi i mostri vengono sconfitti.
Divanta chiaro, a questo punto, che la figura vista da Johnny, altro non era che lo spirito del ciliegio torturato. Visto che il gruppo ha sconfitto i torturatori dello spirito, questo è loro riconoscente e, oltre a fornire qualche utile informazione per sconfiggere il guardiano delle reliquie, benedice i personaggi per aiutarli nei prossimi scontri.
Dopo un'altra breve esplorazione, gli avventurieri giungono in una grande stanza dove, da un lato ci sono tre strane creature umanoidi, forse degli zombi, che lavorano ad un tavolo da alchimista e dall'altra un vecchio con una benda d'argento su un occhio siede su dei cuscini e invita, telepaticamente, Rake a sedersi con lui per confrontarsi in un duello d'intelligenza.
Rake acconsente e il resto del gruppo girovaga per la stanza finchè, ad un segno di aggressione magica da parte del vecchio, Rake da l'allarme e si scatena il combattimento.
Il mago ostile comincia a levitare e lanciare incantesimi, mentre i guerrieri ed il chierico combattono contro gli zombi che si rivelano molto più resistenti di quelli ordinari.
Con una combinazione di incantesimi e attacchi di Krum che è stato incantato da Rake per poter volare, il gruppo ha la meglio sui nemici, ma a causa di una nube mortale lanciata dal mago nemico, Ultimate rimane avvelenato e muore.
Di nuovo, la scatola della farfalla bianca riesce a salvare il povero guerriero che torna in vita, seppur non in ottime condizioni.
Frugando nella stanza, Rake trova un bauletto dietro i cuscini su cui sedeva il mago e lo prende senza però aprirlo sperando che contenga le famose mani dalle sette dita.
A questo punto il gruppo decide di tornare a riposarsi nel giardino dello spirito del ciliegio, il quale si offre di fare la guardia ai personaggi mentre dormono.
Ultimate warrior, divorato dalla curiosità, attende che i suoi compagni si addormentino e poi tenta di aprire il bauletto che Rake ha trovato, ma questi lo sorprende e, chiudendolo in fretta, gli pizzica anche le dita sotto il coperchio.
Il guerriero è però riuscito a vedere alcune pergamente, dell'oro, ed un sacco argenteo all'interno della scatola.
Di nuovo riposati e rinfrancati, gli avventurieri riprendono l'esplorazione e giungono in una enorme caverna con un lago al centro. Intorno al lago vi sono dozzine di bracieri che emettono un fumo rosa, il quale a sua volta, crea una foschia rosa che copre il lago sotterraneo.
Al centro del lavo, appoggiata su una nuvoletta di fumo rosa, si vede una cassa di giada, ciò che il gruppo stava cercando.
La zingara, anche se con qualche esitazione, vola fino alla cassa e cerca di legaci attorno una fune per tirarla a riva, ma quando la tocca, questa sprofonda in acqua. La superficie del lago incomincia a sobbollire e dall'acqaua spntano sette katane che si uniscono a stella e girano svolazzando e lanciando lampi di luce verde prima di ributtarsi nel lago.
A questo punto, dalle acque, compare un gigantesco kraken con sette tentacoli che accoglie gli eroi e chiede loro in cosa può aiutarli.
Quando Rake chiede di avere le reliquie del clan Michimori, il mostro impugna le sette spade nei tentacole e si alza rivelando di avere un corpo umanoide alto circa trenta metri, di cui il kraken non è che la testa.
Incomincia a questo punto uno scontro apparentemente impossibile per il gruppo, i numerosi attacchi delle spade e dei pugni giganteschi del mostro hanno presto la meglio su Johnny Stiletto e su Daltanius, il quale viene spappolato da un gigantesco pugno.
Rake, dopo aver liberato le mani, che si piantano nel corpo del mostro, viene colpito dal getto di quello che sembra latte di ciliegio sputato da questo e rimane accecato.
La zingara bombarda con fulmini e palle di fuoco il gigantesco mostro, mentre i guerrieri, resi velocissimi da un incantesimo del mago attaccano senza sosta.
Il combattimento è veramente disperato, dopo poco gli incantesimi sono finiti, chi è ancora in piedi è allo strenuo delle forze e tutto sembra andare per il verso sbagliato quando, improvvisamente, il mostro si inabissa con un urlo terrificante.
A quanto pare le mani dalle sette dita hanno fatto il loro lavoro, dopo poco la nebbia rosa inizia a diradarsi e del Krakentua non vi è più traccia.
Con la scatola della farfalla bianca Daltanius viene riportato in vita, mentre Johnny, che era solo privo di sensi viene curato e fatto rinvenire, seppur debole e dolorante.
Dopo qualche tentativo il gruppo reesce anche a recuperare la pesantissima cassa di giada mentre, con la bassa marea, un passaggio si rivela dall'altro lato della caverna.
Pochi metri lungo il passaggio vi è una barchetta a remi sulla quale gli avventurieri issano la cassa e si dirigono all'esterno.
Sbucano in mezzo agli scogli dell'isola del castello che, alla luce el giorno non è altro che un ammasso di macerie.
In breve il grupo guadagna la riva sulla terra ferma e si dirige verso il boschetto di ciliegi dove erano stati lasicati i cavalli per riposarsi.
Qui i personaggi vengono accolti da Sei, lo spirito del ciliegio che, saputo del suo parente salvato dal gruppo è estremamente grato e accoglie gli eroi promettendo di vegliare sul loro riposo.
Rake, dopo aver liberato le mani, che si piantano nel corpo del mostro, viene colpito dal getto di quello che sembra latte di ciliegio sputato da questo e rimane accecato.
La zingara bombarda con fulmini e palle di fuoco il gigantesco mostro, mentre i guerrieri, resi velocissimi da un incantesimo del mago attaccano senza sosta.
Il combattimento è veramente disperato, dopo poco gli incantesimi sono finiti, chi è ancora in piedi è allo strenuo delle forze e tutto sembra andare per il verso sbagliato quando, improvvisamente, il mostro si inabissa con un urlo terrificante.
A quanto pare le mani dalle sette dita hanno fatto il loro lavoro, dopo poco la nebbia rosa inizia a diradarsi e del Krakentua non vi è più traccia.
Con la scatola della farfalla bianca Daltanius viene riportato in vita, mentre Johnny, che era solo privo di sensi viene curato e fatto rinvenire, seppur debole e dolorante.
Dopo qualche tentativo il gruppo reesce anche a recuperare la pesantissima cassa di giada mentre, con la bassa marea, un passaggio si rivela dall'altro lato della caverna.
Pochi metri lungo il passaggio vi è una barchetta a remi sulla quale gli avventurieri issano la cassa e si dirigono all'esterno.
Sbucano in mezzo agli scogli dell'isola del castello che, alla luce el giorno non è altro che un ammasso di macerie.
In breve il grupo guadagna la riva sulla terra ferma e si dirige verso il boschetto di ciliegi dove erano stati lasicati i cavalli per riposarsi.
Qui i personaggi vengono accolti da Sei, lo spirito del ciliegio che, saputo del suo parente salvato dal gruppo è estremamente grato e accoglie gli eroi promettendo di vegliare sul loro riposo.