Il tempo corre e Darga sta per partire con la sua nave. Correndo a più non posso tra le strade di Cloud City, non curanti di dare visibilmente nell'occhio, ci dirigiamo verso la zona degli attracchi privati. Ma quando arriviamo alle porte d'ingresso Kermit richiama la nostra attenzione: “Imperiali!”. Dopo alcuni secondi di silenzio, odiamo tutti voci di cloni che ci sono alle calcagna. “Andiamo!” ci sprona Eddie, eccitato dall'inseguimento. Dopo alcuni corridoi, oltrepassiamo la porta d'accesso al settore delle piattaforme d'atterraggio e davanti a noi ci appare una visuale mozzafiato. Dalla piattaforma su cui ci troviamo parte un lungo ponte sospeso nella rossa atmosfera al tramonto di Bespin; una scalinata al fondo porta ad una piattaforma e un nuovo ponte sospeso simmetrico ritorna a ferro di cavallo alcuni metri più in basso sulla piattaforma d''accesso al settore 4414.
Sullo spiazzo che congiunge i due ponti cinque guardie di Cloud City sono già appostate per aspettarci. Kermit e Tzek sfoderano subito i blaster e abbassandosi dietro i parapetti iniziano a far fuoco. Alcune guardie sono scoperte e vengono colpite dalla precisione del Quarren e del Trandoshano. Il mio sguardo si fissa sulla piattaforma d'accesso al 4414 più in basso a destra sotto di noi; basterebbe un bel salto per raggiungerla, cosa che con il mio addestramento Jedi potrei fare; ma i miei compagni dovrebbero comunque fare il giro dei ponti, allo scoperto. Come se mi avesse letto nel pensiero, Nulbo, tenendosi basso per non far da bersaglio mi si avvicina: “Prendi questa corda! Legala alla vita e salta, noi useremo la corda!”. Sorrido al sullustano e mi compiaccio della sua inventiva. Mentre preparo la corda la situazione si aggrava; Tzek viene colpito e dalla porta alle nostre spalle arriva inconfondibile il rumore di assaltatori in arrivo. Eddie veloce fulmina la consolle d'accesso. “Non durerà a lungo! Muoviamoci!”. Con un lungo salto supero i pochi metri di lunghezza che separano le piattaforme e atterro in piedi nove metri più in basso. Poi slego la corda e la fisso al parapetto. Nel frattempo le guardie cittadine sono quasi tutte a terra, ma la porta da cui siamo arrivati di colpo si incrina per una forte esplosione. “Via via!” urla Kermit. Eddie non se lo fa ripetere e con un balzo acrobatico salta sulla corda tesa e appendendovi la bandoliera, scivola verso il basso. Lo vedo arrivare velocissimo, ma senza rallentare la sua corsa la canaglia con uno scatto agile supera al volo il parapetto, sfruttando l'inerzia della discesa, e atterra al mio fianco. Sulla piattaforma superiore gli imperiali han fatto breccia dalla porta. Kermit e Nulbo fan fuoco di copertura, mentre Tzek, ferito si aggrappa alla corda, accavallando il corpo del fucile. Il Quarren cerca di seguire l'esempio di Eddie, ma l'arrivo è più difficoltoso. Forse per la sua maggior massa la velocità è più sostenuta e non riesce a rallentare la sua corsa. Il corpo di Tzek batte contro il parapetto; è solo per un riflesso istintivo che si aggrappa con una mano al cornicione, per non cadere nel vuoto dell'atmosfera di Bespin. Rimango sorpreso. Allungo la mano per tenerlo, ma non riesco a fare forza; fortunatamente Eddie è li a fianco e in due riusciamo a trascinare Tzek, ferito gravemente, sulla piattaforma. E' il turno di Nulbo, mentre Kermit copre la fuga e colpisce più volte gli assaltatori che sbucano dalla porta. Ma anche il sullustano ha lo stesso brutto arrivo di Tzek, anche se con un impatto meno violento. Ancora una volta tiriamo su Nulbo che, rimettendosi in piedi, un po' spaventato esclama: “Quel testone rimane lì a sparare! E' arrivato un ufficiale!”. Provo a chiamare Kermit e invitarlo a lanciarsi per la corda, non abbiamo tempo da perdere! Ma da sopra continuano i colpi di blaster. Eddie entra nell'atrio d'accesso e richiama il turboascensore.
Poi i colpi di blaster cessano. Dopo alcuni secondi in cui l'atmosfera è in immobile attesa, Kermit si affaccia dal parapetto di sopra. “Grandissimo bastardo!” esclama Nulbo con tono soddisfatto. “Aaaar. Sono tutti a terra!” esclama il soldato compiaciuto. Infine anche il Trandoshano scende per la corda e oltrepassa il parapetto.
Il turboascensore si apre sull'hangar 4414. Tre caccia stellari a sinistra e due a destra sono agganciati agli attracchi e alcuni piloti li stanno preparando. Nulbo rimane sorpreso e inebetito a vederli, oggetto di molti suoi sogni.Ma il mio sguardo e quello degli altri miei compagni corre di fronte a noi, dove al fondo l'hangar si apre sul cielo di Cloud City e attraccata c'è una sontuosa nave da trasporto di circa trenta metri. E, inconfondibile, sulla scaletta d'accesso, un enorme Hutt si gira verso di noi e, fissandoci con sguardo divertito, esclama facendo rimbombare la sua voce: “Ahr Ahr Ahr! Mi avete trovato alla fine! Peccato per voi che sia troppo tardi!”.